1 Maggio non più festa del lavoro
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1 Maggio, non più Festa del Lavoro.

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La Festa del Lavoro, dovrebbe essere rinominata: Festa della SPERANZA.

Speranza di non perdere il lavoro per chi lo ha già, e speranza di trovarlo per chi è ancora disoccupato.

L’articolo 1 della nostra Costituzione recita «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro», tuttavia niente di più falso ed anomalo di questa affermazione.

La nostra Repubblica nel 2017 ha contato oltre 5 milioni di disoccupati/inoccupati, i più colpiti: giovani, cinquantenni ed ultra cinquantenni che non raggiungono l’età pensionabile.

Negli ultimi decenni in Italia si é sviluppato un terreno produttivo fondato: sulle raccomandazioni, amicizie, demerito e sulla propensione di collocare persone  sbagliate nei posti sbagliati, con il conseguente  e progressivo scadimento della classe dirigente e produttiva !

Spesso si é pensato che un buon titolo di studio potesse automaticamente garantire lo sviluppo ed il benessere di un’azienda, ma un buon titolo senza preparazione, voglia di apprendere ed esperienza consolidata non fanno un buon manager o un buon impiegato.

L’involuzione e l’impoverimento ha preso il sopravvento, le aziende sono sempre più in crisi, spesso arrivano alla dismissione totale o al ridimensionamento ed addio mercato del lavoro e richiesta di forza lavoro.

Alla fine ‘800, di lavoro ce n’era in abbondanza ma i lavoratori erano sfruttati. Nel 1889 una grande manifestazione venne indetta a Parigi per chiedere alle autorità pubbliche di ridurre la giornata lavorativa a otto ore.

L’idea era di suddividere idealmente  la giornata in «8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire». Questo era lo slogan coniato in Australia nel 1855 e condiviso da gran parte del movimento sindacale del primo Novecento, che aprì la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, appunto il Primo Maggio, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e affermare la propria autonomia.

In Italia la festività fu ratificata nel 1891. A partire dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il cosiddetto «Natale di Roma» ma dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, fu ripristinata al 1 Maggio mantenendo lo status di giorno festivo.

Dialettica a parte, del 1 Maggio ci rimane solo una cosa : SPERARE. Val. In.

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