25 aprile. La chiamano “Festa della Liberazione”, ma il nome esatto dovrebbe essere “Festa della Occupazione”. La Repubblica nella quale viviamo di fatto è una creazione della NATO e del potere dello stato profondo di Washington. Sono questi poteri che hanno governato l’Italia per quasi 80 anni. Sono questi poteri che concepirono la strategia della tensione, l’omicidio di Aldo Moro, l’UE e l’euro. Il peccato originale di questa Repubblica è proprio questo. Non è mai stata realmente Italiana. Non ha mai rappresentato e incarnato la storia millenaria di questa nazione. Nella stessa carta costituzionale si dichiara che la “Repubblica è fondata sul lavoro”, lavoro che tra l’altro l’ideologia neoliberale ha spazzato via, ma che di certo non può essere il valore fondante di questo Paese.
Non ci sono richiami né alla nostre radici cristiane né a quelle greco-romane. Non c’è la nostra storia, e se non c’è questa allora non c’è la nostra vera identità. Ecco perché la Costituzione non può essere un documento portatore della nostra vera natura. Il 25 aprile è celebrato da coloro che sono legati a questa idea di Repubblica artificiale priva di autonomia, indipendenza e vera sovranità. Chi vuole davvero l’indipendenza e la sovranità dell’Italia non può gioire del giorno in cui il Paese è stato messo in ceppi. La riconquista della piena sovranità passa necessariamente attraverso l’abbandono delle date simbolo della nostra dipendenza da poteri stranieri. La strada per la vera liberazione è questa.
Dal blog di Cesare Sacchetti
E festeggiano la liberazione da un tiranno, per entrare in una nuova tirannia. Hahahahaha! Omuncoli!