Un caso nel caso. A Cologno (a guida leghista dal 2015 con il sindaco Angelo Rocchi) la divisa della Polizia Locale avrebbero potuto indossarla anche candidati con cittadinanza di uno degli Stati dell’Unione Europea, Extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, richiedenti asilo e rifugiati politici.
Poi il dietro front degli uffici comunali, una volta messi davanti alla consapevolezza di aver fatto uno scivolone. Il tutto è nato a seguito del bando redatto dagli uffici per la selezione di un agente che dovrà andare a rinforzare il Comando. Una visione “estensiva” che ha fatto sobbalzare sulla sedia i sindacati di categoria Cse-Flpl e Sulpl-Sulpm guidato a livello provinciale da Sergio Bazzea, per i quali (circolare della Prefettura alla mano) la professione di ghisa può essere svolta solo da titolari di cittadinanza italiana.
“In un tempo di grande confusione e di commistione di ideali politici variegati, ecco la svolta progressista, inaspettata, che l’Amministrazione di Cologno ha inteso perseguire: dare la possibilità anche agli extracomunitari, ai richiedenti asilo e ai rifugiati politici di vestire l’uniforme – hanno sottolineato dalla segreteria provinciale in una nota – Un’idea che potrebbe costituire forse il futuro delle Forze dell’ordine, multiculturali e scevre da vincoli legati alla cittadinanza”.
Peccato però che, a oggi, tutto ciò non si possa fare.
Il Comune, messo davanti all’evidenza, ammette l’errore e fa marcia indietro
Alla fine il “nodo” è stato districato. A farlo è stato l’assessore alla Sicurezza di Fratelli d’Italia Salvatore Lo Verso, che una volta venuto a conoscenza della nota dei sindacati si è subito mosso per capire cosa fosse accaduto.
“Non c’è stata alcuna scelta politica ‘progressista’ dell’Amministrazione, si è trattato di un errore tecnico, commesso dal dirigente – ha spiegato – Il bando verrà pubblicato corretto in Gazzetta Ufficiale a fine mese. Ci tengo a precisare che gli stessi requisiti erano stati inseriti anche in quello precedente. Mi domando il perché il sindacato non se ne sia accorto anche allora e perché non abbia alzato la cornetta per fare una semplice telefonata”.
Fonte: PrimaLaMartesana.it
n.d.r. Rimane il fatto che il Comune di Cologno abbia provato ad aprire ad Extracomunitari e Rifugiati Politici la possibilità di entrare nella Polizia Locale, altro discorso é il fatto che NON abbia potuto proseguire nell’intento.
Saim o alla pazia più forsennata di sempre. Un sindaco leghisat pro invasione? Ma davvero? Pi dicevano male dei M5S.
Quando entri nella torre, ci rimani chiuso. Se non erro un noto politico diceva: “il potere logora”, si le piccole menti, dico io