L'”occhio divino” e il “delta sacro” come lucine natalizie: incomprese e poco apprezzate da molti. Il Comune ha spiegato che si tratta di un’istallazione artistica, dedicata alla memoria della strage del 2 Agosto
Fanno discutere le luminarie natalizie installate sopra il Ponte Matteotti. Molti cittadini si sono chiesti – e ci hanno chiesto – come mai l’amministrazione quest’anno abbia optato per decorazioni che ‘hanno ben poco di natalizio’, mentre ‘strizzano l’occhio ad esoterismo e Massoneria’. Sul ponte infatti svettano triangoli e occhi, che richiamano il delta sacro e l’ ‘occhio divino’, simboli appunto cari ai massoni.
Si tratta di luminarie artistiche, ha tenuto a precisare il Comune, l’opera è firmata da Luca Vitone ed è dedicata alla memoria della Strage del 2 Agosto (appunto da qui la decisione di installarla proprio nei pressi della stazione, luogo della strage). Fa parte di un disegno più ampio – ‘Do elephants ever forget?’ edizione 2014 di ON – progetto di arte contemporanea che invita artisti italiani ed internazionali a realizzare opere site specific, azioni e performance nei luoghi pubblici di Bologna.
“Composta da cinque sculture luminose monumentali, l’opera prosegue una ricerca che l’artista porta avanti da tempo, in riferimento a memorie storiche, vicende politiche, caratteri architettonici e modalità di fruizione collettiva” – chiarisce l’Amministrazione presentando il progetto – “Una sequenza di tre simboli antichi e molto presenti nella nostra cultura collettiva compongono la luminaria che attraversa il ponte. Il triangolo, l’occhio e il circolo di raggi sono forme semplici e potenti che valgono singolarmente e si combinano in modi diversi. Da due punti precisi però la visione è speciale: in via Matteotti 6 e in via Indipendenza, all’altezza della fermata degli autobus davanti all’Autostazione, le tre forme, viste in prospettiva, combaciano l’una con l’altra, formando il simbolo massonico adottato dalla Loggia P2, il cui progetto eversivo è tragicamente legato all’attentato che ha provocato la strage del 2 agosto 1980 nella sala d’attesa della stazione di Bologna”.
“La memoria di quel giorno è ancora viva ed è una parte importante dell’identità di Bologna’ quindi l’opera “si propone come monito, promemoria e lampadina accesa sulle tante storie sotterranee e occultate del nostro paese che riverberano sul presente e su cui dobbiamo pretendere che venga fatta piena luce”.
“Grave la risposta del Comune di Bologna e del Sindaco Merola in merito ai chiarimenti chiesti sulle luminarie sopra il Ponte Matteotti – affonda Luca Lisei, dirigente provinciale di Fdi/An – Bologna ha sicuramente problemi più seri, ma mi chiedo chi abbia commissionato quest’opera, se così si può chiamare, e chi pagherà queste spese . Se è così di suo gradimento chiediamo al Sindaco di posizionarla a casa sua! A luminarie di questo genere, conclude Lisei, preferisco sicuramente quelle che rispettano la Nostra tradizione natalizia.
Fonte – 16 Dicembre 2014
Ma perchè anche la chiesa fa parte della massoneria, altro che dio onnipotente … Non vi altro
Piuttosto ci hanno stupito gli “storici comunistini” bolognesi, sempre in piazza a manifestare, accaniti avversari del “FASCISMO” e poi sotto il naso si sono visti rifilare dalla giunta di SINISTRA dell’epoca qualche simbolo MASSONICO qua e la. Boh?! Rimangono sempre i peggiori.