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Roberto Bolle: “Non inviterò al mio spettacolo ballerini russi, non hanno colpe ma è giusto dare un segnale politico” …… e menomale che arte, cultura e sport dovrebbero essere al di sopra delle dispute politiche.
In generale gli artisti non sono dei guru o punti di riferimento da considerare validi esempi di vita, anche se il sistema ce li spaccia come tali.
Anzi il più delle volte rappresentano culturalmente il vizioso vuoto assoluto.
Al Salone del Libro di Torino, Roberto Bolle si racconta a Metropolis dietro le quinte dell’Arena Robinson, lo spazio di Repubblica dedicato alla più importante manifestazione italiana nel campo dell’editoria che, ogni anno a maggio, si svolge al centro congressi Lingotto Fiere.
Bolle ne ha sparata una delle sue sui ballerini russi e durante l’intervista, c’é stato anche un piccolo momento di imbarazzo, quando è stato presentato il suo volume ‘Parole che danzano’ uscito nel 2020 in edizione illustrata con dei suoi ritratti. Imbarazzo a causa della foto scelta per la copertina che risulta narcisistica e un po’ piccante.
21/05/2022
Ironia della sorte o semplicemente ingratitudine, a quindci anni arriva il primo grande successo per Bolle: il primo a notare il suo talento fu Rudolf Nureyev, famoso e strepitoso ballerino RUSSO, che in quel periodo si trovava alla Scala di Milano e lo scelse per il ruolo di Tadzio in “Morte a Venezia” di Flemming Flindt. Bolle era troppo giovane ed il Teatro non gli concesse l’autorizzazione.
Consiglio per Bolle: “Robbé, Nureyev te voleva aiutà, ‘mo sta attento se passi pe’ er Bolshoi te pìano a carci nel posteriore”
Roberto Bolle
Ballerino italiano di danza classica
Aspetti peculiari: Omosessuale
Data di nascita 26 marzo 1975
Luogo di nascita Casale Monferrato, Italia
Età 47 anni
