Di Battista: "non mi candido perché non voglio stare sotto Beppe Grillo" - Italiador
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Di Battista: “non mi candido perché non voglio stare sotto Beppe Grillo”

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Tutti lo evocavano come possibile trascinatore di un Movimento Cinque Stelle in drammatica crisi, ma Alessandro Di Battista annuncia di “non candidarsi perché non vuole stare sotto Beppe Grillo”, questa é la scusa ufficiale.

In realtà a frenare la sua corsa alle Politiche è un cavillo giuridico, una regola che ha fatto naufragare le sue ambizioni di diventare l’uomo di punta dei pentastellati in cerca di riscatto.

A far notare l’inghippo sarebbero, peraltro, alcuni dei fedelissimi di Giuseppe Conte che non vedono poi tanto di buon occhio l’ex pupillo di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: «Tirerà elettoralmente, ma ci mettiamo un guaio in casa per 5 anni», è il timore che rimbalza.

Infatti, da statuto pentastellato, chi vuole candidarsi deve essere iscritto alla piattaforma di Skyvote (la nuova piattaforma in sostituzione di Rousseau) da almeno sei mesi mentre “l’inviato” del Fatto Quotidiano ha cancellato la sua iscrizione dalla piattaforma subito dopo essere uscito dal M5S, in dissenso con la decisione dei vertici pentastellati, validata dalla Rete, di appoggiare il governo Draghi.

In sintesi, per poter “vidimare” la sua candidatura servirebbe una deroga, che passa dal disco verde del garante Grillo, il quale, tuttavia, continua a essere granitico nella difesa delle regole interne, dalle parlamentarie, al principio di territorialità e all’esclusione delle pluricandidature.

A questo punto é comprensibile questa piccola botta di orgoglio di Dibba, il quale per non dire che la sua candidatura non é stata accettata, preferisce dire che: “non vuole stare sotto Beppe Grillo”.

Dibba, in sostanza, sta facendo come la Volpe di Fedro, che non potendo raggiungere  l’uva matura dice che é acerba”

“La Volpe e l’Uva” di Fedro.

“Su un’alta vigna c’è grande abbondanza di uve: l’uva è rossa e matura e una piccola volpe spinta dalla fame, vede la bella uva e la vuole prendere.

Allora inizia a saltare ma invano: la vigna è troppo alta e la piccola volpe non può prendere l’uva.

Alla fine stanca e triste scende dicendo: Non è ancora matura, non voglio prendere dell’uva acerba!”

Questa favoletta viene raccontata per coloro che facilmente trovano un pretesto, una giustificazione tutte le volte che non possono o non sanno fare quelle cose che desiderano.

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