La Giustizia in Italia NON ESISTE! È tutto da rifare.
Per gli arresti domiciliari il soggetto interessato ha l’obbligo di permanere nel perimetro delle mura domestiche o di altri luoghi stabiliti dal Giudice e generalmente non può avere rapporti sociali con il mondo esterno.
Il riferimento normativo è rappresentato dall’art. 284 del Codice di procedura penale, che ci dice:
I. Con il provvedimento che dispone gli arresti domiciliari, il giudice prescrive all’imputato di non allontanarsi dalla propria abitazione o da altro luogo di privata dimora ovvero da un luogo pubblico di cura o di assistenza ovvero, ove istituita, da una casa famiglia protetta.
I-bis. Il giudice dispone il luogo degli arresti domiciliari in modo da assicurare comunque le prioritarie esigenze di tutela della persona offesa dal reato.
II. Quando è necessario, il giudice impone limiti o divieti alla facoltà dell’imputato di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano o che lo assistono
Perché avviene questo?
Gli arresti domiciliari vengono assegnati ai presunti colpevoli di un reato, che non sono ancora stati ufficialmente condannati, ma che non possono girare liberamente come se non avessero fatto niente. Ovviamente si tratta di persone fortemente indiziate e le misure cautelari rappresentano dei provvedimenti necessari per evitare ad esempio che l’imputato possa fuggire, o metta in pericolo altre persone. (ndr intanto passi qualche annetto con le restrizioni che qualcuno ti ha imposto …. il massimo della presa per i fondelli)
Si tratta anche di un’azione che ha lo scopo di tutelare la vittima stessa del reato, che può sentirsi più tranquilla e al sicuro, sapendo che il suo aggressore è confinato tra le mura di casa. (ndr sai che sicurezza potrà avere la vittima di turno)
Non dobbiamo, però, confondere gli arresti domiciliari con la detenzione domiciliare, che scatta solamente quando una sentenza diventa definitiva, anche se le regole in materia sono simili.
Differenza tra fermo, arresto e detenzione domiciliare
Spesso nel linguaggio comune vengono confusi o utilizzati come fossero sinonimi termini che in realtà si riferiscono a concetti molto differenti tra loro, come fermo, arresto o detenzione domiciliare.
Per comprendere i diversi provvedimenti è importante comprendere che, una persona accusata di un reato, viene condannata alla reclusione in carcere soltanto dopo un processo e una condanna definitiva.
Per arrivare a tal punto, comunque, spesso i tempi sono lunghi e non è possibile lasciare in libertà potenziali colpevoli che potrebbero commettere ulteriori reati o compromettere le prove contro di loro.
Per questo motivo sono previste alcune misure cautelari personali, cioè volte a privare una persona della libertà anche se non è ancora stata condannata. La decisione viene presa da un giudice su richiesta del P.M per assicura il corretto espletamento della funzione giurisdizionale.
Gli arresti domiciliari rappresentano una delle misure cautelari. Si tratta di un provvedimento temporaneo, la cui durata dipende dalle lungaggini processuali e in ogni caso viene scomputata dalla pena eventualmente inflitta dalla sentenza finale. (ndr se invece risulti poi innocente, intanto ti hanno fatto perdere qualche anno della tua vita che nessuno ti restituirà)
La situazione, quindi, è notevolmente diversa dalla detenzione domiciliare, che rappresenta una forma di detenzione alternativa al carcere, a seguito di una sentenza di condanna definitiva.
Il fermo, invece, rappresenta una misura eccezionale di breve durata, adottate su iniziativa della polizia giudiziaria oppure su ordine del P.M in casi di urgenza.
Una volta disposte, devono poi essere convalidate da un giudice, entro 96 ore, per essere convertite in misure cautelari vere e proprie.
Conclusioni
1. se sei un povero disgraziato e non hai santi in paradiso, vai in galera da subito e ci resti
2. se sei un delinquente dell’alta borghesia quasi sicuramente NON farai neanche un giorno in prigione
3. la giustizia in Italia NON funziona. Noi siamo dell’idea che i cittadini debbano godere della totale presunzione di innocenza, fino a prova contraria. (ndr ricordiamo ad esempio la fine che fece Enzo Tortora. Non gli diedero neanche la possibilità di un conronto con il suo accusatore). Lo Stato dovrebbe fare le sue indagini e solo ed esclusivamente in presenza di prove materiali e testimoniali verificabili, dovrebbe procedere all’arresto, salvo poi procedere ai successivi gradi di giudizio previsti dalla legge.
NON é ammissibile che uno vada in galera perché ritenuto genericamente colpevole. Ci vogliono le prove, le prove, le prove. La polizia ed i magistrati, nel ruolo di onnipotenti divinità, facessero il lavoro nella maniera corretta ed onesta. Istruissero i processi raccogliendo le prove impiegando il tempo necessario.
Basta alla discriminazione, all’occhio di riguardo nei confronti di ricchi, potenti e bastardi, gli arresti o la detenzione domiciliare inasprisce la lotta sociale e certamente non é la corretta applicazione della Giustizia.
..per sveltire i processi, un solo grado di giudizio..
a nostro avviso sarebbe utile raccogliere fare le indagini correttamente, esibire le prove e poi provvedere all’arresto. I telefilm del genere insegnano. Noi in Italia nor riusciamo a fare la “O” neanche con il fondo schiena.