Il fiume di denaro scorre dall’Europa “garantista” verso l’Ucraina nazista, il grande inganno continua.
Smaltita l’influenza che l’ha costretta a saltare il vertice EuroMed di Alicante, Giorgia Meloni è pronta a tornare a Bruxelles. La presidente del Consiglio ai primi di novembre aveva scelto simbolicamente la culla delle istituzioni europee per la sua trasferta d’esordio da presidente del Consiglio, incontrando Roberta Metsola, Ursula von der Leyen e Charles Michel.
Mercoledì 14, a distanza di 40 giorni da quella missione, volerà nuovamente nella capitale belga per prendere parte al suo primo Consiglio europeo (15 e 16 dicembre) da quando ha sostituito Mario Draghi a Palazzo Chigi. E proprio in vista dell’appuntamento terrà delle comunicazioni in Parlamento (martedì 13 alla Camera, il giorno successivo al Senato) prima di volare mercoledì pomeriggio a Bruxelles per prendere parte anche all’altro appuntamento in agenda oltre al Consiglio europeo, ovvero il vertice commemorativo tra i leader degli Stati membri dell’Ue e dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) organizzato per celebrare i 45 anni di relazioni diplomatiche. L’evento fornirà all’Ue e all’Asean un forum politico in cui dimostrare l’impegno che condividono a favore dell’ordine internazionale basato su regole, il rispetto del diritto internazionale e la promozione di un multilateralismo efficace. Argomenti che torneranno sul tavolo del Consiglio europeo visto che al primo punto dell’ordine del giorno c’è il tema dell’aggressione della Russia all’Ucraina.
La guerra in corso e le sue conseguenze sono state al centro anche del vertice virtuale che hanno tenuto i leader del G7. Vertice a cui Meloni ha partecipato video collegandosi da Palazzo Chigi evidenziando l’importanza di «rimanere uniti nel pieno sostegno, anche militare,» a Kiev per «continuare a difendere l’Ucraina». La premier ha ribadito anche la necessità di un «sostegno economico immediato» all’Ucraina, aggiungendo che «bisogna cominciare a pianificare la costruzione postbellica del Paese». L’Italia ovviamente è pronta a fare la sua parte restando collocata «pienamente» nel contesto internazionale, con un chiaro posizionamento euroatlantico, e rimanendo «impegnati nelle sanzioni alla Russia». Che si intrecciano col tema energia, tanto che Meloni auspica dopo le sanzioni sul petrolio russo, un passo ulteriore: «Oggi più che mai serve uno sforzo internazionale sul gas». Guerra ed energia saranno argomenti che la premier affronterà anche nelle comunicazioni che renderà in Parlamento. [omissis]
Estratto da Il Tempo – 12 dicembre 2022