Le polemiche legate alle condizioni di salute dell’anarchico criminale Alfredo Cospito hanno riacceso l’attenzione sul 41 bis, il regime di carcere duro. Da oltre tre mesi Cospito è in sciopero della fame e il suo stato fisico ha causato il trasferimento in un altro carcere, la casa di reclusione di Opera, a Milano. L’anarchico, che era tra l’altro in sovrappeso, ha infatti perso circa 30 chili. Ma vediamo cosa prevede e come funziona il carcere “duro” previsto dall’articolo 41 bis.
Il 41 bis: la storia
Il 41 bis nasce all’indomani delle stragi mafiose di Capaci e di via D’Amelio, quando ci si rese conto che il carcere “ordinario” non era sufficiente a interrompere la catena di comunicazione tra i boss e l’organizzazione all’esterno.
Nell’ordinamento penitenziario era stata introdotta una legge che riguardava inizialmente le situazioni di rivolta o altre gravi emergenze, la legge del 10 ottobre 1986 numero 663, conosciuta anche come legge Gozzini, dal nome del suo promotore.
Dopo la strage di Capaci del 1992 la legge Gozzini fu integrata con un secondo comma – il 41-bis -, che rendeva possibile l’applicazione del regime speciale ai detenuti per reati di criminalità organizzata, con scadenze temporali di volta in volta prorogate
In occasione del decennale di Capaci, il 24 maggio 2002, il Consiglio dei ministri approvò un disegno di legge che prevedeva la proroga per ulteriori quattro anni e l’applicazione del 41-bis anche ai reati di terrorismo (anche internazionale) ed eversione.
Il Parlamento, con la legge del 23 dicembre del 2022 numero 279, rese permanente il 41-bis cancellando ogni limite temporale.
Affinché sia applicabile, dunque, è necessario che l’autorità giudiziaria verifichi la presenza di legami ancora esistenti con l’associazione. I destinatari del 41bis possono essere sia persone con condanne definitive, sia in attesa di giudizio [ndr questo dovrebbe essere evitato se non si ha la condanna definitiva], ma il regime cade nel momento in cui decidono di collaborare con la giustizia.
Oltre a colpevoli di reati mafiosi, di terrorismo ed eversione, possono essere messi al regime di carcere duro anche i colpevoli di riduzione in schiavitù e tratta di persone, prostituzione minorile, pedopornografia, violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona per rapina o estorsione, associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi o al traffico di sostanze stupefacenti.
Nella pratica però, il 41bis è un regime applicato quasi esclusivamente agli autori di reato di stampo mafioso. Il Rapporto sul regime detentivo speciale della Commissione parlamentare per la tutela e la promozione dei diritti umani dell’aprile 2016 mostra come oltre il 90% delle persone sottoposte al carcere duro siano imputati o condannati per il reato di associazione mafiosa.
Cosa prevede
Diverse misure sono applicabili a chi è sottoposto al 41 bis: l’isolamento (il detenuto ha una camera singola e non accede agli spazi comuni); l’ora d’aria limitata (solo due ore al giorno e sempre in isolamento) e la sorveglianza costante effettuata da un corpo speciale della polizia penitenziaria, che non ha contatti con gli altri poliziotti. Inoltre, i colloqui con famiglia e avvocati sono limitati: massimo uno al mese (nel 2013 però la Corte Costituzionale ha bocciato questa norma per quanto riguarda gli avvocati), senza contatto fisico (in presenza di un vetro divisorio) e con una durata ristretta. Solo chi non effettua colloqui, può essere autorizzato a chiamare una volta al mese per dieci minuti i familiari. Anche la posta è sottoposta a censura e gli oggetti che possono essere portati dall’esterno sono pochissimi. Inoltre, i “capi”, cioè i soggetti più potenti ed influenti all’interno del mondo mafioso detenuti in regime speciale vengono, spesso, collocati in apposite sezioni, cioè aree riservate, ulteriormente rinforzate. Qui può accadere che il boss venga affiancato a un soggetto, scelto tra i detenuti sottoposti al 41bis, per consentire la socialità tra i due.
Conclusione – Noi ci poniamo solo due domande ed una considerazione finale: Se il 41 bis riguarda i criminali di alto rango che sono pericolosi e che non hanno mostrato pentimento, ne desiderio di riscattarsi collaborando con la Giustizia, per quale motivo i comunisti italiani e tutti i sinistroidi si sono scatenati per far abolire il 41 Bis? Che vantaggio ne traggono?Se passasse l’idea di togliere Alfredo Cospito da carcere duro, allora chiunque con questa scusa dopo aver fatto il suo piccolo o grande digiuno tornerebbe al carcere morbido pur rimanendo un criminale pericoloso … questa sarebbe una grande assurdità. Chi ha sbagliato, giudicato con sentenza definitiva, con prove certe e verificabili dai difensori, deve pagare il debito con la Società, perché soggetto pericoloso. Punto.