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Saldi tutto l’anno, via alcuni limiti agli sconti

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Le vendite promozionali, i saldi di fine stagione o semplicemente l’applicazione di sconti, non sono libere, bensì sottoposte ad una specifica normativa nazionale, regionale e comunali, la cui violazione può comportare ingenti sanzioni amministrative.

Le vendite straordinarie possono essere per:

  • liquidazione
  • fine stagione
  • vendite promozionali
  • sottocosto

1) Vendite di liquidazione
Le vendite di liquidazione sono quelle effettuate quando l’esercente ha bisogno di liberarsi in breve tempo della merce presente in magazzino.

Sono vendite in liquidazione quelle fatte in vista della cessazione dell’attività commerciale, della cessione dell’azienda, del trasferimento o del rinnovo dei locali commerciali.

Occorre fornire la comunicazione al Comune di appartenenza (o all’autorità designata a livello regionale) e documentare le ragioni della liquidazione, possono avere una durata variabile in caso di: cessazione o vendita dell’attività, trasferimento o rinnovo dei locali.

2) Vendite di fine stagione: i saldi estivi e invernali
I saldi riguardano quei beni, a carattere stagionale o legati alla moda, che subiscono un notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

I saldi vengono generalmente effettuati due volte l’anno, alla fine del periodo estivo e di quello invernale, per una durata complessiva di 60 giorni o 8 settimane.

3) Vendite promozionali
Le vendite promozionali sono quelle che prevedono offerte di prodotti o servizi a condizioni vantaggiose per periodi di tempo limitato. Le promozioni possono consistere in prezzi scontati, spedizioni gratuite, garanzie aggiuntive o altre condizioni di favore.

Generalmente, le vendite promozionali dei prodotti stagionali o di moda non sono consentite nel periodo antecedente i saldi estivi ed invernali.

4) Le vendite sottocosto
La finalità di un’attività d’impresa commerciale è generalmente quella di generare profitto. Le vendite sottocosto invece non apportano alcun margine di profitto per l’imprenditore. (ndr almeno ufficialmente)

Sono vendite sottocosto quelle effettuate ad un prezzo inferiore rispetto alla fattura di acquisto del prodotto, maggiorato dell’IVA e di altre tasse.

Quindi, il prezzo di un prodotto sottocosto deve essere calcolato considerando:

  • il costo: il prezzo pagato dal negoziante per l’acquisto del prodotto;
  • l’IVA: l’imposta sul valore aggiunto va inserita per calcolare il prezzo d’acquisto;
  • sconti o contribuzioni: la somma va diminuita delle scontistiche applicate.

L’esercente deve sempre esporre: il prezzo originale, il prezzo scontato e la percentuale di sconto applicata.

Ma cosa si intende per prezzo originale? Si tratta del prezzo normalmente applicato dal medesimo esercente, da non confondersi con il prezzo di listino del prodotto, ovvero del prezzo suggerito dal produttore del bene. 

Il disegno di legge sulla concorrenza che oggi, 27 Marzo 2023, va all’esame del Consiglio dei Ministri interviene con molte novità in tema di commercio. Le più pesanti sono probabilmente quelle sulle cosiddette “vendite straordinarie” ovvero di fine stagione, di liquidazione e promozionali. Per i saldi, l’attuale normativa attribuisce alle Regioni il potere di stabilirne le modalità, i periodi e la durata.

L’articolo 7 del nuovo provvedimento cancella semplicemente il riferimento a periodi e durata dall’elenco dei poteri regionali. Così, almeno sulla carta, non ci saranno più limitazioni e sarà possibile prevedere saldi in qualsiasi periodo dell’anno.

Un’altra modifica riguarda le vendite promozionali, quelle con cui i commercianti attirano i clienti attraverso sconti di prezzo e condizioni favorevoli. Finora, con la parziale eccezione di alcune Regioni, erano vietate a ridosso dei periodi di saldo. Ora questa limitazione cade e dunque le due forme di vendita si potranno mescolare e sovrapporre. (ndr Bella confusione).

 
Conclusioni
L’idea di favorire i clienti rimane, il caos buracratico pure, le vendite online per distruggere le piccole e medie imprese rimane tuute a vantaggo delle multinazionali che pagano le tasse in modo simbolico sottraendo montagne di denaro agli stati che ancora fanno la parte dei fessi. I Grandi straguadagnano, i piccoli sono destinato a morire.

Le leggi cambiano, per lasciare TUTTO come é

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