La mafiosità bancaria e le norme Antiriciclaggio. Le Banche possono BLOCCARE il tuo Conto Corrente - Italiador
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La mafiosità bancaria e le norme Antiriciclaggio. Le Banche possono BLOCCARE il tuo Conto Corrente

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Le regole dell’Unione Europea in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo hanno l’obiettivo di realizzare un ambiente normativo armonizzato tra gli Stati membri. [ndr vedi controllo globale]

Per agevolare l’individuazione di operazioni sospette, i decreti prevedono alcuni strumenti operativi: i modelli e gli schemi rappresentativi di comportamenti anomali, elaborati e diffusi dalla UIF- Unità di Informazione Finanziaria (della Banca d’Italia)  (art. 6, comma 7, lett. b) e gli indicatori di anomalia, emanati e aggiornati dalla UIF, previa presentazione al Comitato di Sicurezza Finanziaria (art. 6, comma 4, lett. e).

Le nuove norme anti-riciclaggio prevedono l’obbligo per i correntisti di consegnare una nuova copia dei documenti di identità (o di inviarli via fax o in formato elettronico), fornire dati del patrimonio personale e firmare un’informativa anti-riciclaggio indicando un certo numero di dati personali e sensibili, più o meno numerosi a seconda dell’istituto bancario.

Non tutti i clienti sono informati dalle proprie banche dei nuovi obblighi in maniera efficace: il questionario sui propri dati sensibili magari è stato inviato per posta ordinaria o via e-Mail, senza nessuna certezza di ricezione. Questo espone al rischio di blocco e chiusura del conto corrente se non si provvede a fornire entro 60 giorni dalla notifica la documentazione richiesta. Sottoscrivere il modulo ci può anche evitare di essere coinvolti in potenziali denunce per sospette attività di riciclaggio.

Obblighi delle banche
La procedura di verifica sul titolare del conto da parte degli intermediari finanziari e banche deve essere operata qualora sul conto vengano effettuate operazioni di deposito, prelievo e pagamento contante o per transazioni ritenute anomale. Nel caso in cui il cliente si rifiuti di fornire le dovute informazioni, la normativa prevede il blocco del conto o la restituzione forzata da parte della banca delle somme presenti sul conto. L’obiettivo è quello di eliminare gli scambi sospetti di denaro, nonché incentivare l’uso di moneta elettronica più facile da tracciare. [ndr. ci risiamo con il controllo globale]

Normativa nazionale
La cornice legislativa antiriciclaggio è oggi rappresentata dal decreto legislativo 21 Novembre 2007, n. 231 , da ultimo modificato dal D.Lgs. 4 Ottobre 2019, n. 125  e dalle relative disposizioni di attuazione emanate dal Ministro dell’economia e delle finanze, dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia e dalle Autorità di vigilanza di settore, sulla base delle competenze indicate nella sezione “Ordinamento italiano”.

Quando una banca può bloccare in generale un conto corrente?
La banca può bloccare il conto corrente nei seguenti casi:

  • Blocco per insolvenza del correntista
  • Il pignoramento per debiti
  • Blocco per decesso
  • Blocco per antiriciclaggio

Nei casi sopra indicati, il correntista è quindi impossibilitato a prelevare somme e a compiere operazioni.

CONCLUSIONE:

Il controllo globale avanza, la dittatura bancaria sui tuoi soldi é sempre più pressante, arbitraria e sbilanciata a sfavore dei correntisti. I cittadini non hanno diritti ed in caso di fallimento della banca i correntisti non hanno alcuna garanzia sui depositi superiori ai 100K Euro. Morale: se sei onesto, hai un mucchio di vincoli, devi subire dei ricatti, devi sottoscrivere le norme antiriciclaggio, così con il tuo consenso estorto,  la banca ed altri ti fanno i raggi-X, ma se sei un mafioso, un criminale o semplicemente un truffatore, NON hai alcun problema. FANTASTICO, no?

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@ITALIADOR

2 comments

  1. I governi Italiani e UE stanno da decenni in maniera occulta e deviante creando norme ed applicandole per realizzare le Agende del WEF/NWO e per raggiungere gli scopi criminali entro le date prefissate.

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    • È proprio così ed é per questo che dobbiamo reagire ed organizzarci in Comunità riservate, indipendenti ed autonome.

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