I tatuaggi all’henné, o mehndi, vantano una tradizione antica. Questa antica tecnica di decorazione consiste nel dipingersi alcune parti del corpo con una tintura vegetale.
Questo tipo di decorazione della pelle, però, nasce in tempi molto antichi ed è tipica dell’India e dell’Africa settentrionale e, inizialmente, era riservato solo a re e sacerdoti. Con il tempo si diffuse in tutte le classi sociali, rimanendo riservato a eventi particolari come matrimoni e nascite oppure assumendo significati protettivi.
Per ricavare la polvere di henné indispensabile per i tatuaggi temporanei si polverizzano le foglie essiccate di lawsonia inermis, un arbusto spinoso comunemente chiamato henna. Il colore della polvere di henné è naturalmente marroncino oppure ocra, quindi per ottenere un tattoo nero è indispensabile aggiungere colorante che, in alcuni casi, potrebbe provocare reazioni allergiche.
I mehndi (questo è il nome hindi dei classici tattoo all’henné indiani) non sono permanenti, ma sono tatuaggi temporanei e la loro durata varia dalle due alle quattro settimane a seconda della zona scelta e da quante volte viene lavata la parte scelta per il tatuaggio.
I tatuaggi all’henné, temporanei e indolori, sembrerebbero esenti da rischi. Ma in realtà non è così. Per ottenere il colore nero, infatti, spesso viene aggiunta una sostanza chiamata para-fenilendiammina (PPD). Nelle persone allergiche a questo composto si possono scatenare reazioni anche violente con rossore e gonfiore, mentre le pelli particolarmente sensibili potrebbero riscontrare reazioni più lievi ma sempre molto fastidiose.
Per questo motivo sarebbe meglio evitare i tatuatori improvvisati e anche l’acquisto online di kit fai-da-te senza alcuna garanzia. Il PPD, infatti, è un allergene da contatto molto potente, tanto da essere vietato dalla legislazione europea per i prodotti cosmetici, a esclusione delle tinture per capelli nelle quali è permesso in una concentrazione inferiore al 6%.
Se si supera questa concentrazione, i cosmetici devono riportare avvertenze come “Può causare una reazione allergica”, “Contiene fenilendiammina”, “Per uso professionale”, “Usare guanti idonei” o “Non usare per tingere ciglia e sopracciglia”.