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Avv. Fusillo: “I Privati NON sono obbligati ad avere una PEC”

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Le notizie che stanno circolando, secondo cui ci sarebbe un obbligo per tutti i privati di avere una PEC (Posta Elettronica Certificata) e di registrarla sull’INAD (Indice Nazionale dei Domicili Digitali.) sono FALSE. Ai sensi dell’art. 6 quater del d.lgs. 82/2005 dal 6 luglio 2023 esiste la possibilità, di attivare una pec (posta elettronica certificata) e di registrarla presso l’INAD (indice nazionale dei domicili digitali). Da quel momento chi l’avrà fatto riceverà le notificazioni a mezzo pec e potrà inviare comunicazioni tramite la pec. È un adempimento facoltativo. Nessuno è obbligato ad avere una pec e a registrarsi e per chi non lo farà non ci sarà alcuna conseguenza negativa.

Perché non conviene registrarsi?

Per inviare una comunicazione con valore ufficiale possiamo continuare ad utilizzare la raccomandata. La pec è superflua. La registrazione dei cittadini all’INAD, invece, è utile solo per le pubbliche amministrazioni: per tutti gli atti che oggi devono essere inviati con raccomandata o notificati dagli ufficiali giudiziari potranno usare il sistema per loro molto comodo della PEC.

La PEC costringe ad un controllo costante della casella. Infatti, la notifica è regolare e si considera ricevuta se la pec è stata recapitata nella casella del destinatario, anche se non l’ha vista o non l’ha aperta.

Esiste, quindi, il rischio concreto di ricevere delle comunicazioni con valore di notifica senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.

Con la pec riceveremo con grande rapidità ed efficienza avvisi di accertamento, multe, cartelle esattoriali e altri atti con cui le pubbliche autorità rendono la nostra vita impossibile. Basta pensare al caso delle multe per gli ultracinquantenni non vaccinati: il procedimento di notifica va avanti da oltre un anno e ancora non è stato completato per tutti. Registrare la propria pec all’INAD significa solo dare un grande vantaggio all’organizzazione pubblica il cui scopo è opprimerci e sottrarci quanti più denari sia possibile.

Le uniche categorie obbligate ad avere una pec sono: – pubbliche amministrazioni, – professionisti, – società, – soggetti muniti di partita IVA (comprese le ditte individuali e gli artigiani).

Per tutti gli altri la PEC  non è obbligatoria.

È possibile chiedere la propria cancellazione dall’INAD. Per farlo è necessario avere lo SPID o la CIE; con questi si può accedere al sistema dal sito dell’INAD e chiedere la cancellazione che viene effettuata entro 30 giorni. Questo vale anche per chi è obbligato ad avere una pec: resterà negli altri elenchi, come il Reg.Ind.E., ma non sarà presente negli elenchi dell’INAD. È una piccola cosa, ma può essere utile per mettere, come diciamo sempre, un po’ di sabbia negli ingranaggi.

Come scrisse Proudhon essere governato significa essere ispezionato, legiferato, regolamentato, recintato, indottrinato, controllato, censurato, comandato, da parte di esseri che non hanno né il titolo, né la scienza, né la virtù. Vuol dire essere tassato, taglieggiato, sfruttato, monopolizzato, concusso, spremuto, derubato, e, alla minima resistenza represso, vilipeso, vessato, braccato, tartassato, accoppato, disarmato, ammanettato, imprigionato, fucilato, giudicato, condannato, deportato, sacrificato, tradito, e per giunta schernito, dileggiato, ingiuriato, tutto con il pretesto della pubblica utilità e in nome dell’interesse generale.

Cerchiamo di non rendere la vita ancora più facile a chi vuole governarci. Chi può eviti di munirsi di una PEC o comunque cancelli quella registrata. Il governo non ha bisogno che gli si facciano dei favori.

Fonte: Avv. Alessandro Fusillo – 10 Novembre 2023

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