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Gioventù bruciata

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L’obesità è una malattia a tutti gli effetti “cronica”, con importanti implicazioni per chi ne è affetto.
Che cosa si intende per obesità? La definizione ufficiale di questa condizione si basa su un parametro chiamato Indice di Massa Corporea (Body Mass Index – BMI), che correla l’altezza di una persona al suo peso. Pur con i limiti e le imprecisioni legate alle molte variabili in causa, il BMI ci dà un’idea approssimativa del peso in eccesso (o in difetto) rispetto alla struttura ossea di un individuo. Convenzionalmente, un BMI compreso tra 18,5 e 24,9 viene definito “normopeso”. Al di sopra di tale limite, vengono valutati diversi livelli di eccesso ponderale: sovrappeso (BMI tra 25 e 29,9), obesità (BMI superiore a 30) ed obesità grave (BMI superiore a 40). L’obesità è però un disturbo ben più complesso di quanto un semplice numero possa descrivere: alla sua genesi contribuiscono numerosi fattori, sia di carattere genetico-metabolico (alcuni geni e comportamenti materni durante la gravidanza possono influenzare il rischio), sia ormonali-fisiologici, sia di carattere psicologico (come ansia e depressione) e comportamentale (sedentarietà ed eccessivo consumo calorico).

Obesità negli adolescenti: una situazione allarmante
L’obesità oggi è un problema di enormi proporzioni, soprattutto tra i giovani delle società occidentale, al punto che si parla di una vera e propria “epidemia”. Si stima che nei Paesi ad alto reddito circa 1 bambino su 5 sia obeso, e tale tendenza è in forte crescita nel tempo (negli ultimi 35 anni, la prevalenza di obesità grave tra gli adolescenti è aumentata di ben 4 volte). Non è, ovviamente, solo un problema di numeri: l’obesità comporta una serie di risvolti fisici e psicologici in chi ne è affetto, con pesanti conseguenze a livello personale e sociale che si inseriscono proprio in un’età delicata quale è l’adolescenza. L’età adolescenziale, infatti (definita dall’American Academy of Pediatrics come il periodo compreso tra gli 11 e i 21 anni) è caratterizzata da profondi cambiamenti psicologici: l’adolescente tende a rendersi autonomo dal controllo degli adulti, ad essere maggiormente impulsivo e meno conscio dei rischi legati ai propri comportamenti. Un cocktail emozionale che, purtroppo, contribuisce a sviluppare l’obesità, e rende più difficile un approccio terapeutico efficace. Spesso, inoltre, un adolescente obeso diventa un adulto obeso, con un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete ed alcuni tipi di tumori.

[Omissis …]

Fonte: MedicalFacts – Giorgia Protti – 2 Aprile 2020

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