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Alessia Merz: «Gianni Boncompagni? Bastava dirgli di no. A Striscia ho appeso al muro Cristina Quaranta …»

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Gianni Boncompagni, Alessia Merz, Cristina Quaranta

Alessia Merz e Non è la Rai. Un viaggio bellissimo nel tempo. Al Corriere della Sera ricorda di essere partita da Trento tipo Heidi «che scende dai monti a 17 anni. Ne dimostravo di meno, timida, non avevo ancora la faccia tosta che mi è venuta dopo. Ballai Please don’t go. Ricordo le terribili mamme delle altre concorrenti. “Questa viene qui a rubarci il lavoro”». Ma era solo l’inizio. C’era concorrenza tra le ragazzine di Gianni Boncompagni. E farsi un’amica non era per nulla semplice. «Mi ritrovai in mezzo a 120/130 ragazzine che lottavano per conquistare la lucina rossa che ti inquadrava. Se per caso la telecamera si posava su di me, qualcuna mi passava davanti apposta. “Oh, scusa, non ti avevo visto”. Per caso trovai un posto libero in prima fila, ma non feci in tempo ad accomodarmi che mi tolsero la sedia da sotto al sedere. “Vai subito in fondo, sei l’ultima arrivata”. Dispetti continui, cattiverie».

Alessia Merz, i tempi di Non è la Rai
Ma dopo un mese di prova arrivò la conferma.

Un anno di contratto. Roba per poche, non da tutte. E lì le cambiò la vita. «Fissa in prima fila, le stesse ragazze che prima mi detestavano di colpo mi coccolavano, mi portavano l’acqua, mi lisciavano i capelli, mi facevano i massaggini sul collo, sperando di rubare un’inquadratura grazie a me».

Il suo rapporto con Ambra? Al Corsera lo racconta così: «All’inizio mi faceva tenerezza, diventava rossa ad ogni inquadratura. Bravissima. Una volta si è ammalata e l’ho sostituita per quattro giorni con l’auricolare nell’orecchio, sembra facile, non lo è». La più amata? «Miriana Trevisan, inarrivabile».

Poi Gianni Boncompagni. «Geniale, ironico, era allo stesso tempo una persona molto sola. Lo hanno infangato, con me è sempre stato corretto. Magari ti invitava a casa sua, bastava dire di no, non è che cascassi dal pero».

Poi Striscia la Notizia
Dal successo di Non è la Rai al bancone di Striscia la notizia. Ma Alessia Mertz svela che la presero «anche se a ballare ero abbastanza negata. Antonio Ricci mi soprannominò “Pinocchio”, perché ero di legno». La velina bionda era Cristina Quaranta. «I primi tempi non ci sopportavamo, eravamo come il diavolo e l’acqua santa. Cristina ha un carattere che non conta nemmeno fino a 1 ed esplode, poi però diventa la persona più carina al mondo. Io invece conto fino a 100 ma a 101 sei morta. Mi provocava. “Sei troppo moscia, reagisci”. Cambiava apposta la coreografia per farmi sbagliare. Alla prima intervista ufficiale si raccomandarono: “Fingete di andare d’accordo”».

Ma «un giorno persi la pazienza e la attaccai al muro anche io. “Ah, allora vedi che se vuoi il carattere ce l’hai!”. Diventammo amiche per la pelle». Proprio un bel caratterino: «Parlantina, battuta pronta, poco diplomatica, ribelle, rispondevo, forse l’ho pagata».

Il matrimonio
Da buona Velina dell’epoca sposò un calciatore. Esattamente Fabio Bazzani, 18 anni d’amore. «Giugno 2004, hotel a Porto Cervo. Avevo appena deciso: basta fidanzati. Ho visto lui ed è cambiato tutto. Ero con Simona Ventura, lui con Stefano Bettarini, compagni di squadra alla Samp. Bastò uno sguardo. Pensai: “Ah, però”».

Però «poco dopo sono partita per l’Isola dei Famosi. Quando sono uscita temevo che mi avesse dimenticato, invece mi ha chiesto di sposarlo e ho detto sì. Ci ho messo un mese a spiegare ad amici e parenti che era solo amore folle e non ero incinta».

Il film in cui fu scelta al posto della Jolie
Samantha Fox si rifiutò di farsi intervistare da lei (Alessia era più alta, ndr) ma «nel film Jolly Blu sugli 883 il regista Stefano Salvati scelse me invece di Angelina Jolie. E non era nemmeno ubriaco». Ma anche lo spot per Barilla con Gerard Depardieu a Piazza Navona.

Fonte: IlMessaggero – 18 Novembre 2023

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