La Svezia negli anni ’60-’70 era un paese all’avanguardia, apparentemente da imitare per la sua modernità e l’apertura mentale in campo sociale. Negli ultimi anni ci siamo dovuti ricredere in merito a tante cose, come ad esempio la poca considerazione e rispetto verso gli anziani, che sono considerati quasi dei soprammobili da far sparire dalla società, siamo passati per la vergognosa gestione pandemenziale caratterizzata da fanatismo e restrizioni modello “gestapo”, per arrivare ora all’ultima novità: l’applicazione smartphone che consente a chiunque di segnalare le vetture in sosta vietata, per far scattare la contravvenzione e guadagnare qualcosa.
“Permettendo agli utenti di indossare la maschera dei cittadini giustizieri, l’applicazione risulta essere espressione di un tipo di giustizia partecipativa tecnologica, che avviene sempre più online, in cui lo smartphone è sia prolungamento dell’utente che strumento di lavoro, occasionale e a cottimo”. Così il Corriere della Sera racconta questa trovata degna di nota e rammarico, sdoganando di fatto l’implementazione di un sistema di credito sociale ed elevando la delazione a nuova virtù civica. Benvenuti nella guerra tra poveri del terzo millennio.