Sullo sfondo, il Colosseo impone
la sua sagoma ellittica
e l’ultimo sole perfora
uno dei cento archi di travertino.
Seduta nella penombra d’un albero,
quasi parte di essa,
la donna aspetta e si ravvia i capelli,
sistema ai suoi piedi il fagotto
che forse nasconde tesori.
Un miagolio sommesso,
acuto e stentato al tempo stesso,
e un’orda affamata di gatti
intorno a lei improvvisa
l’esoterica danza della fame
irriducibile e scomposta.
La gattara, dal fazzoletto bianco
con parsimonia estrae
prelibati bocconi e li elargisce
ai famelici amici
che intorno le si stringono
in cerchi sempre più avvolgenti.
E infine, dalle sue mani stesse,
strappano l’ultimo boccone.
Il rito é compiuto!
I gatti stridenti
con la loro andatura felina
di deità scontrose ma accondiscendenti,
s’allontanano,
allargandosi in un mare di verde
come una flotta di velieri erranti.
…La donna é di nuovo sola,
l’intenso momento del suo giorno
concluso, ormai passato.
Domani, forse,
un nuovo attimo di gioia
in cui sentirsi ancora
indispensabile.
Autore: Anonimo