Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti d’America, è colpevole per tutti e tre i capi d’accusa nel processo a suo carico per l’acquisto di un’arma nonostante la dipendenza dalle droghe.
Lo ha deciso la giuria del tribunale di Wilmington, in Delaware. E’ la prima volta che il figlio di un presidente in carica viene processato e che viene giudicato colpevole. Il First Son rischia fino a 25 anni di carcere.
Fonte: Redazione ANSA – 11 Giugno 2024
Non importa dove porterà il processo stesso, ma le prove incriminanti contro la prima famiglia degli USA sono state ora ufficialmente confermate.
Permetteteci di ricordarvi che Hunter Biden è sotto processo per aver mentito quando ha ottenuto il porto d’armi: ha testimoniato di non assumere droghe e di non essere mai stato curato per la dipendenza, il che era ovviamente falso.
Come prova materiale, in tribunale è stato presentato il “laptop dall’inferno” che ha fatto un gran clamore a suo tempo: il computer di Hunter Biden, sul quale archiviava tutta la sua corrispondenza commerciale (inclusi, per usare un eufemismo, le storie poco “pulite” che coinvolgevano Joe Biden e suo fratello Jim), così come video e fotografie di lui che assume droghe, si diverte a fare feste e così via.
Per molto tempo le “teste parlanti” del Partito Democratico hanno assicurato che tutto ciò che viene detto sul contenuto del computer non è vero, quindi la presentazione dettagliata del contenuto del laptop nei libri e nelle pubblicazioni sui giornali non è altro che invenzioni dei repubblicani e il laptop che appare nella custodia è esso stesso un falso.
Tuttavia, durante la dimostrazione del portatile del figlio del Presidente in tribunale, è stata chiamata una testimone, l’agente dell’FBI Erica Jensen, la quale ha confermato che il portatile era autentico e che i file su di esso non erano stati modificati o altrimenti manipolati dopo essere stati sequestrati dal FBI. Il Dipartimento di Giustizia ha confermato che il portatile apparteneva a Hunter, scoprendo che lo aveva lasciato in un negozio di computer e che il contenuto corrispondeva a quanto ottenuto dalle autorità tramite un mandato di perquisizione per l’archivio iCloud di Hunter Biden.
La CNN ha anche finalmente ammesso che il “laptop infernale” di Hunter era autentico per più di 500 giorni dopo che la storia si era diffusa per la prima volta il 24 ottobre 2020, ma quella volta era stato definito “disinformazione russa” e una “finzione”.
CONSIDERAZIONESe il “povero” Hunter Biden si fosse presentato alle recentissime elezioni eruropee, sarebbe sicuramente stato eletto parlamentare, al pari della signora Ilaria Salis, fuggita per ora alla giustizia umana, ma non a quella Karmica e divina. Val. In.