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Si dimette l’Arcivescovo di Canterbury: non denunciò centinaia di abusi sessuali compiuti da un collaboratore

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L’arcivescovo di Canterbury dimissionario Justin Welby in una foto del 2014

LONDRA – Terremoto nella Chiesa anglicana: Justin Welby, l’arcivescovo di Canterbury, ha dato le dimissioni oggi per non avere rivelato la “congiura del silenzio” sugli abusi psicologici, fisici e sessuali perpetrati per decenni contro oltre cento bambini e ragazzi da John Smyth, un avvocato che lavorava per la Chiesa.

«Avendo chiesto il permesso di Sua Maestà il Re, ho deciso di dare le dimissioni da Arcivescovo di Canterbury e spero che questa decisione dimostri che la Chiesa d’Inghilterra comprende la necessità di cambiamento e si impegna a creare una Chiesa più sicura – ha scritto Welby nella sua lettera -. Lascio l’incarico con un profondo dolore per tutte le vittime di abusi. Gli ultimi giorni hanno rinnovato il mio profondo senso di vergogna per il modo in cui la Chiesa d’Inghilterra in passato ha fallito nel suo dovere di tutela».

La posizione di Welby è stata resa insostenibile dalla pubblicazione la settimana scorsa della Makin Review, un rapporto sugli abusi perpetrati da Smyth. Il rapporto dichiara che se dieci anni fa Welby, appena venuto a conoscenza della situazione, avesse informato la polizia e si fosse fatto parte attiva, l’avvocato sarebbe stato arrestato e condannato per i suoi crimini. [n.d.r … a casa nostra questo comportamento si chiama COMPLICITÀ e per questo l’arcivescovo dovrebbe andare in galera, altro che “dolore per le vittime”]

«Quando sono stato informato degli abusi nel 2013 e mi è stato detto che la polizia era stata informata, ho creduto erroneamente che la vicenda sarebbe stata risolta in un modo appropriato – ha scritto Welby -. È chiaro che devo assumermi la responsabilità personale e istituzionale per il lungo periodo tra il 2013 e il 2024».

Oltre 130 ragazzi hanno subito abusi, Smyth è rimasto impunito
Invece Smyth, che secondo il rapporto ha abusato di oltre 130 ragazzi in Gran Bretagna, Zimbabwe e Sudafrica negli anni ’70 e ’80, è morto a Città del Capo nel 2018 senza avere subìto alcuna conseguenza per le sue azioni. Quando i suoi abusi sono stati scoperti nel 2013, e Welby ne era stato informato, la Chiesa gli ha permesso di trasferirsi in Sudafrica dove ha continuato impunemente a seviziare giovani, usando il suo ruolo di ‘guida morale’ per controllarli fisicamente e psicologicamente.

Il rapporto inoltre ricorda che Welby aveva lavorato negli stessi ‘campi vacanza’ organizzati dalla Chiesa Anglicana negli anni ’70 frequentati da Smyth, e dichiara che è «improbabile» che il futuro arcivescovo non avesse sentito almeno le voci che circolavano sulla condotta dell’avvocato. Il rapporto conclude però che non è possibile dimostrare che Welby fosse a conoscenza della gravità degli abusi perpetrati da Smyth prima del 2013.

L’arcivescovo aveva iniziamente dichiarato di voler restare al suo posto, pur scusandosi per l’errore commesso nel 2013, ma negli ultimi giorni sia vescovi anglicani che vittime degli abusi di Smyth avevano apertamente chiesto le sue dimissioni, rendendo insostenibile la sua posizione.

Si lavora per la successione
Inizia ora la ricerca di un nuovo leader della Chiesa anglicana. Una Commissione formata da sedici membri nominerà due candidati, uno dei quali verrà poi scelto dal primo ministro e formalmente designato da Re Carlo III nel suo ruolo di «difensore della fede e supremo governatore della Chiesa d’Inghilterra».

Fonte: IlSole24ore – Nicol Degli Innocenti – 12 Novembre 2024

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