La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva a cinque anni e dieci mesi (70 mesi) l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni nell’ambito del processo sui fondi neri della Maugeri. In appello era stato condannato a sette anni e sei mesi (90 mesi).
Per la pubblica accusa Formigoni è stato protagonista di un “imponente patto corruttivo” con “asservimento della funzione pubblica agli interessi” del San Raffaele e della Fondazione e avrebbe “barattato la sua funzione” di pubblico ufficiale, mettendola al servizio di interessi privati.
Per i pm Laura Pedio, Antonio Pastore e Gaetano Ruta, l’ex governatore avrebbe favorito con 15 delibere del Pirellone la Maugeri in cambio di una lunga lista di benefit e “utilità” per un valore complessivo di 8 milioni di euro. Tra questi, figurerebbe anche un maxi sconto praticato dall’imprenditore Pierangelo Daccò al commercialista Alberto Perego, amico di Formigoni e ‘Memores Domini’ di Comunione Liberazione come lui, per l’acquisto di una villa sul golfo di Arzachena in Sardegna, dove l’ex governatore e i suoi amici trascorrevano le estati.
Il tribunale di sorveglianza di Milano ha accettato la richiesta della difesa: Formigoni dopo 5 mesi di detenzione esce dal carcere di Bollate e va ai domiciliari. In pratica possiamo dire semplicisticamente che Formigoni ha ottenuto il 93% di Sconto della Pena visto che per 65 mesi su 70 NON starà in carcere. La Giustizia è MORTA !? ……. e comunque una cosa é certa: la Legge NON é uguale per tutti. L’Italia sa solo essere forte con i deboli.
Qui di seguito un brevissimo video di circa 90 secondi nel quale Formigoni affermava: «Contra factum illatio non valet». Vale a dire: «Le parole contrarie a ciò che si è fatto non hanno valore». Lo diceva Roberto Formigoni incontrando i collaboratori di Regione Lombardia.
Mi permetto di osservare che il meno ladro e incapace è stato perseguito e condannato.
Le ragioni credo d’intuirle, come pure le ragioni per cui nessuno di coloro che hanno rubato e rovinato la sanità di altre regioni è mai stato indagato e condannato. Non mi riferisco solo alla Campania, alla Calabria, alla Sicilia. Sino a prima della truffa covid, la regione Lombardia aveva eccellenze nella sanità delle quali beneficiavano molti altri Italiani e stranieri. Gli Italiani provenivano, spesso a costo di grandi sacrifici, da regioni con la sanità pessima e costi molto più elevati (dai pasti alle siringhe), quasi sempre senza avere i pasti, un letto in una stanza, un minimo d’igiene e la carta igienica. In questi casi, sicuramente la legge non è mai stata applicata per fini che non fossero politici.
Credo che lei abbia ragione, sicuramente ci sono altre persone altrettanto disoneste che si sono salvate, ma il punto che qui non valutiamo chia sia meno ladro, qui affermiamo che che chi é disonesto deve andare in galera e rimanerci. Basta con i privilegi della casta anche in temi di giustizia. Non é possibile che i papaveroni facciano servizio sociale, arresti domiciliari, sconti di pena perché il carcere non é compatibile con la condizione fisica etc etc. Poi abbiamo il povero disgraziato che ruba una mela per mangiare e va in galera a scontare la pena in prigione neanche fosse un rapinatore di banca. NON c’é AMORE SE NON c’é GIUSTIZIA!