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I Medici corrotti, la Vergogna dell’Italia

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La questione Covid ha messo in evidenza il vero scenario che riguarda la Sanità italiana ed in particolare la corruzione dei medici. Mazzette a non finire, assegni mensili da parte delle case farmaceutiche, vacanze pagate, finti convegni all’estero per gratificare gli sciagurati ed omicidi di stato.

La finta pandemia ha solo dato una maggiore spinta ai medici per continuare il loro crimine, dimenticando totalmente il Giuramento di Ippocrate.

Fortunatamente non tutti sono così, abbiamo ancora medici ed infermieri onesti e coscienziosi, ma sono sempre meno se continuiamo di questo passo. Gli Onesti sono diventati reietti, isolati, derisi ed impossibilitati  a svolgere la professione, però dall’altra parte abbiamo il ministro Speranza, che pun non avendo la laurea in medicina fa il ministro della sanità. ROBA da PAZZI.

I nostri medici, come molti all’estero, hanno perso totalmente la ragione e si accaniscono contro i No-VAX con dichiarazioni ed azioni sconvenienti e criminali, e meno male che sono solo medici, se fossero ufficiali delle “SS”, i No-Vax avrebbero avuto a torto un’altra sorte. Povera Sanità.

Giuramento di Ippocrate

Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

– di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l’indipendenza della professione;

– di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona cui con costante impegno scientifico, culturale e sociale ispirerò ogni mio atto professionale;

– di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute;

– di non compiere mai atti finalizzati a provocare la morte;

– di non intraprendere né insistere in procedure diagnostiche e interventi terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non proporzionati, senza mai abbandonare la cura del malato;

– di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno e su un’informazione, preliminare al consenso, comprensibile e completa;

– di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell’autonomia della persona;

– di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita;

– di affidare la mia reputazione professionale alle mie competenze e al rispetto delle regole deontologiche e di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;

– di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciproco rispetto;

– di prestare soccorso nei casi d’urgenza e di mettermi a disposizione dell’Autorità competente, in caso di pubblica calamità;

– di rispettare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che osservo o che ho osservato, inteso o intuito nella mia professione o in ragione del mio stato o ufficio;

– di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della professione

Ippocrate di Cos (Kos) è stato un medico, geografo e aforista greco antico, considerato il padre della medicina. Egli rivoluzionò il concetto di medicina, tradizionalmente associata con la teurgia e la filosofia, stabilendo la medicina come professione. In particolare, ebbe il merito di far avanzare lo studio sistematico della medicina clinica, riassumendo le conoscenze mediche delle scuole precedenti, e di descrivere le pratiche per i medici attraverso il Corpus Hippocraticum e altre opere.

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