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Aadhaar – Il sistema di Identificazione Digitale Indiano

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Un cittadino indiano si registra al sistema Aadhaar per una dimostrazione durante una visita dell’allora ministro del Tesoro statunitense Jack Lew, a Mumbai, India, nel 2015 (AP Photo/Rafiq Maqbool)

In India è operativo dal 2010 il più grande sistema di identificazione biometrica del mondo: si chiama Aadhaar, e fa corrispondere a oltre un miliardo e cento milioni di persone maggiorenni (il 99% della popolazione adulta) un codice di dodici cifre associato alla foto, alle impronte digitali e alle immagini dell’iride di ciascuna di esse.

Lo si ottiene chiedendolo in uno dei tantissimi uffici deputati, distribuiti su tutto il territorio e permette l’accesso e la gestione di una estesa serie di servizi pubblici utili, legati alle cure mediche o all’istruzione, o alle tasse, per esempio; ma anche di effettuare dei pagamenti dal proprio conto corrente in assenza di carta di credito o simili.

Aadhaar è iniziato intorno al 2007 ed è stato reso operativo progressivamente dal 2010. Aadhaar sta progressivamente attenuando alcuni problemi: dalla sua introduzione sono stati individuati altissimi numeri di falsi certificati elettorali, di patenti di guida duplicate per eludere le sospensioni, di registrazioni fittizie a servizi finanziati pubblicamente.

Ci sono però alcune preoccupazioni diffuse, rispetto alle ambizioni del governo di estendere l’uso di Aadhaar a ulteriori funzioni, anche molto elementari, come l’acquisto di biglietti ferroviari o di smartphone. (n.d.r. stiamo parlando dell 100% del controllo della popolazione, dopo averla ridotta con il Covid-19 e le prossime pandemie)

Il sistema è al centro di discussioni e timori in India, dai primi tempi della sua genesi, sia per le implicazioni sulla privacy, sia perché rischia di creare delle discriminazioni tra chi è registrato e chi no, (n.d.r. vedi Green Pass in Italia) nella fruizione dei molti servizi pubblici e privati a cui è associato: molte controverse sentenze hanno nel tempo definito e limitato le sue applicazioni e un nuovo giudizio della Corte Suprema è atteso. (n.d.r. tanto come in Italia le leggi e sentenze vengono ignorate).

Il governo sta promuovendo massicciamente l’applicazione di Aadhaar ma non offre rassicurazioni “con il suo nazionalismo e la sua frequente mancanza di scrupoli” di rispettare sempre i diritti dei cittadini e le regole: e ci sono timori che il governo usi inoltre i dati riservati, contro gli oppositori politici (ci sono precedenti di accuse di abusi dei dati elettorali).

Per questa ragione la Corte Suprema dovrebbe dare un giudizio univoco sugli usi del sistema e il governo mostrare di volerlo rispettare, invece che entrare in conflitto.

 

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3 comments

  1. Edoardo Fumagalli

    Mi sembra un mondo di pazzi. Spero che la natura, faccia il suo intervento al più presto.

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    • Questi globalisti sono a buon punto con l’identità digitale. I vaxxinari NON hanno capito che saranno i primi ad essere imbrigliati, anzichè fare gioco di squadra si scagliano contro la LIBERA SCELTA dei No-Vax. Roba da pazzi

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    • Qui se non ci mette la mano il BUON DIO, siamo buggerati.

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