Agli americani piace sparare, specie se in divisa da agenti di polizia o forze armate.

Agli americani piace sparare e naturalmente non perdono mai l’occasione, specie se in divisa da agenti di polizia o forze armate.

Il fanatismo nell’esercitare forme di violenza e di commettere omicidi legalizzati, nel nome della giustizia é pari solo al desiderio e volontà di ottenere una montagna di denaro.

L’immaginario collettivo, tipo moderni “cow-boy”, poi é ben supportato dall’industria del cinema, la quale non perde occasione per mostrare nei film e nei telefilm, in tutte le declinazioni i vari protagonisti, poliziotti, agenti, detective, ispettori, sergenti, capitani, servizi segreti e militari di ogni specie, forma e caratteristiche.

Loro escono sempre da eroi, nella lotta contro i cattivi. Loro sono giustificati nella realtà e nella finzione, a crivellare di colpi anche poveri sfigati inermi e senza armi, solo perché sono risultati delinquenti su qualche database. Gli americani hanno esportato in tutto il mondo l’idea delleo “stato di polizia”. Tutte le case produttrici sparse sul globo sembra non abbiano altri soggetti da trattare.

I film romantici di una volta non esistono più. Le storie di vita vissuta, quelle vere che potrebbero accadere a chiunque, non rientrano nelle scelte dei produttori cinematografici.

D’altronde é cosa nota che servizi segreti deviati e uomini di potere abbiano forgiato per decenni Hollywood, finanziando, condizionando e favorendo la scelta di sceneggiature in linea con la diabolica violenza mostrata nei film e telefilm.

Conclusione: A partire dai famosi film cowboy contro indiani (nativi americani), quest’ultimi poveri disgraziati sono sempre usciti come cattivi e crudeli. Sono passati oltre 100 anni e le cose nella sostanza non sono cambiate, la polizia e le forze dell’ordine, sono i bravi ed i buoni a prescindere, anche se con il vizietto di uccidere e la propesnsione alla corruzione. Il periodo storico é mutato mal il cliché é rimasto lo stesso.

Val.In.