Le motivazioni
“Cos’è più importante, l’arte o il diritto a un’alimentazione sana e sostenibile? Il nostro sistema agricolo è malato”, ha gridato una delle attiviste. “Ci sono persone che stanno distruggendo la Terra. Tutti gli artisti, pensino alla Terra. Ecco perché l’ho fatto. Pensate al pianeta”. L’azione dimostrativa di oggi è stata presentata come “l’inizio di una campagna di resistenza civile, che porta con sé una richiesta chiara, vantaggiosa per tutti: la sicurezza sociale per un’alimentazione sostenibile”.
L’intervento della sicurezza (ndr in ritardo)
In pochi istanti sono intervenuti gli adetti alla sicurezza dell’istituzione museale chiedendo ai presenti di evacuare per iniziare le operazioni di pulizia. Contemporanamente sono stati portati dei pannelli neri che – pochi secondi dopo l’azione – hanno coperto la scena alla vista dei presenti, alle telecamere e ai cellulari che cercavano di immortalarla.
Il precedente
La celeberrima opera è sotto teca dal 2005 ed è stata più volte oggetto di atti vandalici; nel maggio 2022, ad esempio, è stata “bersagliata” con una torta alla crema.
Fonte: TG24Sky – 28 Gennaio 2024
CONCLUSIONE
Le due ingenue attiviste, l’hanno fatta fuori dal vaso, la motivazione é giusta e condivisibile, non é altrettanto condivisibile il modo. Tentare di deturpare un’opera d’arte anche se fortunatamente protetta da una teca di cristallo, é a nostro avviso, un atto ignobile che denota rabbia ma soprattutto ignoranza.
Le giovani amiche avrebbero potuto trovare bersagli più significativi, i responsabili dell’avvelenamento dei cibi ed i promotori del consumo di insetti. Tra i possibili obiettivi ci poteva stare il signor Macron, colui che voleva tra l’altro “far incazzare il più possibile i no-vax” imponendo il green pass, oppure potevano rivolgersi a rappresentanti del governo francese, a qualche multinazionale presente in Francia oppure si potevano rivolgere a criminali come Klaus Schwab, Bill Gates etc etc. Insomma un’altra occasione perduta: motivazione giusta, azione sbagliata.
Val. In.