Avvocati ed ingegneri ucraini lasciano l’Italia: all’estero trovano offerte migliori - Italiador
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Avvocati ed ingegneri ucraini lasciano l’Italia: all’estero trovano offerte migliori

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Non manca loro quel che hanno lasciato, mentre fuggivano dalla guerra non c’era più niente di normale e bello della vita di un tempo. Case semi distrutte, ponti impraticabili, mariti al fronte, morti in strada. «Ma il cuore è rimasto lì» in Ucraina, perché nessuno avrebbe scelto di andarsene, se non fosse stato costretto. E molti sono tornati, nelle zone più sicure del loro Paese o hanno scelto altre nazioni, perché nella seppur accogliente Italia un posto diverso dal cameriere e la donna delle pulizie non l’hanno trovato. «Oltre 170mila persone di nazionalità ucraina hanno presentato alla spicciolata domanda di protezione temporanea in questi anni – ricorda Oles Horodetskyy, presidente della Associazione Cristiani Ucraini in Italia, dove risiede dal 2001 – per lo più i primi mesi».

«Ma nonostante la grande solidarietà ricevuta, i 300 euro al mese per i primi due mesi, gli alberghi e i centri di accoglienza messi in campo, anche l’ospitalità privata, molti hanno iniziato ad avere difficoltà». Il senso di straniamento, in strutture decentrate e in condizioni di vita basic, hanno pesato. «Nonostante la grande immensa disponibilità italiana, a molte persone è cominciato a star stretto un ambiente socialmente diverso. Chi al suo paese era un professionista, un avvocato, un insegnante, un ingegnere ha trovato solo piccoli lavori nell’ambito delle pulizie e dei lavori domestici. D’altronde in una condizione precaria, senza nessuno a cui lasciare i bambini, era anche difficile pretendere altro». Così chi non aveva grandi vincoli ha deciso di tornare verso casa o lasciare comunque l’Italia. «Ritengo come minimo la metà. Una grossa fetta è tornata nell’Ucraina occidentale, altri hanno continuato il loro viaggio da rifugiati in altri paesi, come il Canada che ha aperto un programma per profughi ucraini con un visto di 3 anni e agevolazioni sanitarie. Alcuni sono andati in Olanda, anche in Germania e in Inghilterra, moltissimi nella vicina Polonia».

[Omissis …]

Fonte: IlMessaggero – Raffaella Troili – 18 Marzo 2024

CONCLUSIONE

Come al solito i finti benpensanti sono sdegnanti perchè gli Ucraini stanno lasciando l’Italia per paesi migliori e più ospitali del nostro. E noi diciamo: menomale che se ne vanno. Stavano forse cercando l’america in Italia? Facciamo tre considerazioni:

1) Almeno negli ultimi 100 anni gli Italiani che, a vario titolo, cercavano fortuna all’estero per necessità, NON erano certo trattati con i guanti, pur lavorando come pazzi anche da sottopagati, vedi ad esempio i nostri emigrati in USA, Svizzera, Germania, Francia.

2) Perché avvocati, ingegneri, professionisti ucraini dovrebbero avere una vita facile in Italia, se parimenti una montagna di giovani laureati Italiani devono lasciare il paese per trovare una condizione migliore all’estero vista la limitata offerta di lavori qualificati?

3) In ultimo non é forse vero che medici ed infermieri ucraini, senza parlare una parola d’Italiano, sono stati messi a lavorare negli ospedali scavalcando ogni regola di buon senso, qualifica e graduatoria?

Allora se tutte queste considerazioni sono vere, diciamo a quei leccac@@i dei giornalisti mainstream, state zitti, smettetela con le menzogne. Aspettiamo con pazienza quando l’intelligenza artificiale vi metterà nella condizione di perdere il lavoro, allora ne riparleremo.

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