Beppe Grillo: "Ho peggiorato l'Italia" - Italiador
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Beppe Grillo: “Ho peggiorato l’Italia”

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Grillo torna in tv e da Fazio va a ruota libera, tra attacchi al governo, giudizi tranchant su Di Maio e giustificazioni sulle politiche dei 5s. Il pubblico però lo stronca: “Devi fare il comico”

Sì sono il peggiore. Io ho peggiorato questo Paese“. Forse era un momento di lucidità. Uno sprazzo di autocoscienza. O forse no: era l’ennesima provocazione strillata per farsi notare. Beppe Grillo ha fatto irruzione a Che tempo che fa con una campanella in mano e subito ha fatto lo show. Come suo solito. “Se vado fuori tono, mi suoni“, ha scherzato con Fabio Fazio che lo ospitava in tv a dieci anni dalla sua ultima apparizione (una disastrosa intervista rilasciata a Bruno Vespa). E fuori tono il fondatore dei Cinque Stelle ci è andato subito, tra battute discutibili, frecciate politiche e frasi deliranti. “Io ho peggiorato questo Paese, non c’è battuta. Dopo l’ultima intervista con Vespa abbiamo perso elezioni, quelli che ho mandato a fancul* sono al governo quindi sono il peggiore. Sono qui per capire se devo continuare o meno“, ha esordito il comico, ignorando che la risposta a quegli interrogativi fosse probabilmente già arrivata dalle urne.

Che tempo che fa, cosa ha detto Grillo
Non posso condurre e portare a buon fine un movimento politico, non sono in grado (…) Ho una confusione totale, ecco perché mi sono ritirato. La mia rabbia è una rabbia buona, ce l’ho ancora. Io sono buono dentro e la rabbia buona è necessaria per l’anima“, ha proseguito Grillo, mentre scaldava i motori per una sorta di monologo dall’effetto stordente. Altro che intervista (al netto di qualche sparuta domanda concessa a Fazio). Non sono certo mancati i riferimenti alla politica, ad esempio con attacchi alla senatrice leghista Giulia Bongiorno, avvocato difensore dell’accusa nel processo che vede coinvolto suo figlio. “È un avvocato, presidente della commissione Giustizia, è una senatrice della Lega che fa comizietti davanti ai tribunali dove c’è una causa a porte chiuse, delicata… È inopportuno. Così si mischia tutto“.

“Di Maio ci ha pugnalato”
Poi, il giudizio tranchant su Luigi Di Maio. “Giggino la cartelletta, parlo di Di Maio, era il politico più preparato che avevamo ma non pensavamo si facesse prendere dal potere di organizzare le persone. L’abbiamo scelto io e lui, Conte. Io guardavo i programmi, le idee, se è di destra o sinistra non importa, se un’idea è buona. Ma poi ci ha pugnalato“, ha affermato Beppe Grillo, ricostruendo a modo suo le vicissitudini pentastellate. A un tratto, poi, Fazio a chiesto al comico se condividesse i decreti sicurezza di Salvini e lui ha svicolato. Parole ben più chiare, invece, le ha riservate a Giuseppe Conte. “Non era iscritto al Movimento, io l’ho conosciuto e ho pensato: ‘È un bell’uomo, un laureato, parla inglese, quando parlava si capiva poco, quindi era perfetto per la politica’…“. E ancora: “C’è stato un bel litigio all’inizio, perché lui arrivava dall’accademia, dall’università, era uno scrittore, un avvocato, tutte cose che io non ero. Adesso ci mette un pò più di cuore, lo avete capito“.

L’attacco al governo e la propaganda 5S
E poi avanti con gli attacchi al governo: “Puoi fare tutta l’opposizione che vuoi, ma rischi l’effetto Trump: più fai opposizione, più si rafforza. Non avete capito che questo governo è una decalcomania? Più gli sputi sopra, più lo inumidisci, più si appiccica. Devi stare fermo, quando si asciuga si stacca da solo“. Non è mancata un po’ di propaganda pentastellata, soprattutto quando il comico e garante del 5s ha tentato di giustificare i provvedimenti grillini più controversi, dal reddito di cittadinanza a superbonus, chiamando in causa pure l’ex premier Draghi. “Nella politica hai idee e poi è ovvio che quando entri nelle istituzioni, quell’idea viene frammentata. Era un’idea anche il superbonus edilizio, con Draghi eravamo d’accordo che doveva durare 5 anni. Eravamo d’accordo anche sul reddito di cittadinanza, abbiamo pensato ai navigator e poi ho lanciato le brigate di cittadinanza..“.

“Devi fare il comico”. Il pubblico zittisce Grillo
Alla fine del lunghissimo monologo, durato quasi un’ora, l’episodio emblematico. Grillo chiede al pubblico cosa pensi di lui e pretende suggerimenti su cosa debba fare in futuro. “Il comico“, strillano dalla platea. Impietoso ko tecnico per l’artista genovese, che sino a quel momento aveva parlato di massimi sistemi e di politica infervorandosi come non mai.

“Voglio capire chi sono in base a quello che capite voi di me!”

Fonte: IlGiornale – Marco Leardi – 12 Novembre 2023

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