Briatore antipatico forse pazzo no
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Briatore: antipatico forse, pazzo no.

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F. Briatore: “Se l’Italia non vuole il benessere, è perfetta così”.

Flavio Briatore, il “furbacchione e fortunato” imprenditore italiano, famoso grazie anche alle frequenti apparizioni in Tv e sulla carta stampata, si é trovato spesso coinvolto in dibattiti e polemiche che lo hanno visto affrontare argomenti da posizioni antitetiche alla massa.

Egli in più occasioni ha cercato di far capire che per ottenere maggiore benessere in Italia, é necessario cambiare totalmente il modo di analizzare lo stato di fatto del nostro Paese ed agire conseguentemente in un modo più moderno ed attuale, con azioni ben studiate, programmate e realizzate in tempi rapidi. In sintesi secondo lui, l’Italia sta perdendo tempo, opportunità, competitività e ricchezza.

Noi di Italiador condividiamo totalmente il punto di vista di Briatore, siamo perfettamente convinti di quanto dichiarato. Il messaggio é molto chiaro e preciso, ma purtroppo non c’é peggior sordo di chi non vuol sentire.

Siamo circondati da mezzi uomini: classe dirigente e politici, incapaci di proporre una reale svolta, incapaci di presentare una visione più moderna dell’Italia, incapaci di fare vera impresa con rinnovato buongusto, ma bravi solo al passivo assistenzialismo, usufruendo di dirigenti quasi sempre raccomandati o con il “pedigree” ed ancor peggio, profondamente inclini alla corruzione. ………. Continuando in questo modo non c’é futuro – Val. In. – Italiador.com

Dice Briatore: “Se l’Italia non vuole il benessere, è perfetta così”.

“Ci sono persone che possono spendere 10 o 20 mila euro al giorno quando sono in vacanza, ma a questi turisti non bastano cascine e masserie, prati e scogliere: servono alberghi di lusso sul mare, servono strade, aeroporti, infrastrutture, servizi impeccabili, porti”.

Le parole di Briatore rivolte a un gruppo di imprenditori e amministratori locali sono risuonate come se avesse bestemmiato in chiesa. “Eccola l’Italia che arranca e che sprofonda con tutti i suoi tesori artistici e paesaggistici, l’Italia che non riesce a sfruttare e valorizzare le innumerevoli risorse che la natura e la storia le hanno donato. Perché serve a poco vantarsi di avere il maggior numero di siti Unesco rispetto a qualunque altro Paese, se poi da quell’immane patrimonio ricavi la metà della Francia. Perché gli stranieri che vengono a trovarci passano sempre meno tempo da noi, e lasciano sempre meno soldi.

Però guai a parlare di lusso, che non fa pugni con le vacanze di massa ma ci potrebbe andare a braccetto. Guai a parlare di grandi manifestazioni, bloccate per impedire gli affari dei cosiddetti palazzinari. Guai a parlare di grandi opere, che dovrebbe essere un simbolo per collegare, unire, accorciare le distanze, invece diventano l’emblema del non siamo in grado di realizzarlo”.

Fonte: newsazure.com
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