5 Novembre 2021 – L’indagine richiesta dalla Procura di Mantova per far luce sulla morte del carabiniere Pietro Taurino si conclude con una correlazione tra trombosi cerebrale che ha causato il decesso e la somministrazione del vaccino AstraZeneca
La causa della morte del maresciallo maggiore dei carabinieri di Mantova, Pietro Taurino, è il vaccino AstraZeneca inoculatogli 11 giorni prima del decesso. E’ quanto emerge dalla perizia richiesta dalla Procura di Mantova che porta la firma del procuratore capo Manuela Fasolato e del sostituto Giulio Tamburini, giunti alla conclusione che la trombosi cerebrale che ha messo fine alla vita del carabiniere di 50 anni sia una diretta conseguenza del siero.
Taurino è morto lo scorso 17 marzo (2021) all’ospedale Carlo Poma di Mantova dopo era stato ricoverato qualche giorno prima per forti mal di testa: l’intervento chirurgico d’urgenza eseguito dai medici a seguito di quanto emerso dalla tac, purtroppo, non era servito a salvargli la vita. “Ritengo che il Governo Draghi non debba sottovalutare queste tragedie, ma fare chiarezza sui presunti legami tra il vaccino e i decessi e, di conseguenza, risarcire doverosamente le famiglie delle vittime” scriveva in una nota Edmondo Cirielli, questore della Camera e membro della commissione Affari Esteri, in riferimento ai “diversi casi di trombosi che, purtroppo, hanno provocato dei decessi“.
L’autopsia eseguita sul corpo del carabiniere aveva rivelato una grave malattia autoimmune della coaugulazione del sangue, la porpora trombotica trombocitopenica: ovvero un sanguinamento sottocutaneo che ha provocato la formazione piccoli coaguli all’interno dei vasi sanguigni in tutto il corpo e conseguentemente la morte.
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Voce di Mantova, l”indagine “ad ampio raggio“, condotta da un team di tre esperti, specializzati in ambito medico legale e in materia di trombosi cerebrale, aveva il compito di verificare una possibile correlazione della malattia acquisita con la somministrazione del vaccino.
Nella lunga relazione presentata dai consulenti si legge che l’emorragia cerebrale e la conseguente trombosi venosa che ha provocato la morte di Taurino “è da ritenersi correlata alla somministrazione del vaccino anticovid”, eppure, relativamente all’accusa di omicidio colposo contro ignoti, i giudici inquirenti hanno emesso una richiesta di non luogo a procedere in forza del d.l. 44 del 1 aprile 2021 che ha previsto lo “scudo penale”, ovvero l’esclusione dalla punibilità, per il personale sanitario addetto alla vaccinazione.
Fonte: News Fidelityhouse – 5 Novembre 2021
Anna Godino
@ANNA GODINO
Lo scudo penale opera a favore dei sanitari che inoculano i vaccini covid. Ossia, anche se e’ provato che hanno ammazzato qualcuno, i vaccinatori non sono punibili.
Peccato che lo scudo penale richieda il rispetto delle prescrizioni di somministrazione. Tra cui la necessita’ di prescrizione medica della vaccinazione, resa per iscritto da medico specialista in farmaci sperimentali, prescrizione richiesta nel bugiardino dei vaccini. Tale prescrizione conforme al bugiardino, pero’, non c’e’ mai, quindi lo scudo penale non dovrebbe scattare per mancanza dei presupposti di legge. Ma i pubblici ministeri evidentemente non se ne accorgono, e dichiarano tutti i sanitari non punibili.
Osservazione giustissima. Noi pensiamo infatti che una scappatoia legale per inchiodare i medici disonesti dabba esserci, si tratta solo di pensare e studiare bene la cosa …. anche se sappiamo bene da che parte sta la magistratura … purtroppo.