Castelluccio è una frazione del comune di Norcia (PG) in Umbria, è un posto magico dove il rumoroso silenzio t’inonda, riempiendo di pace e tranquillità tutto il tuo essere.
Secondo i dati ISTAT il paese si va man mano spopolando: nel censimento del 2001 il paese risultava abitato da 150 residenti, mentre in quello del 2011 i residenti sono scesi a 120.
Il 30 ottobre 2016 il paese di Castelluccio è stato quasi completamente raso al suolo da un importante evento sismico: il campanile e la Chiesa di Santa Maria Assunta sono andati completamente perduti, mentre alcune opere di notevole pregio storico-artistico custodite nella chiesa sono state messe in sicurezza prima dei crolli.
L’economia del paese è strettamente legata all’attività della pastorizia, che ancora costituisce una buona parte degli introiti degli abitanti. Ad essa va aggiunta l’agricoltura, con la produzione di prodotti tipici quali le famose Lenticchie di Castelluccio.
Il turismo è presente tutto l’anno: nel periodo invernale, la località di Forca Canapine ospita impianti di risalita mentre nel periodo estivo l’escursionismo attrae un gran numero di appassionati. Inoltre tutta l’area della piana di Castelluccio è molto apprezzata per la pratica del volo libero, in particolare del parapendio, per via della particolare conformazione orografica e per la quasi totale assenza di tralicci ed antenne.
Il paese era arrivato a richiamare 25mila turisti per assistere allo spettacolo della fioritura di fine giugno, ma il devastante terremoto ha fortemente penalizzato le esigue risorse presenti in area.
Sono ormai passati quasi tre anni dal fatidico evento ed è giunto il tempo di dare un segnale concreto: i politici possono fare molto, realizzando un serio programma di ricostruzione e la gente comune può aiutare recandosi sul luogo per un fine settimana o praticare sport, può acquistare i fantastici prodotti locali o raccogliere fondi.
Non possiamo e non dobbiamo dimenticare questo luogo magico, esso é il Portale per un’altra dimensione. (da NON perdere la Fioritura di fine Giugno)
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La Lenticchia di Castelluccio
La storia di questo prezioso legume è antichissima. È coltivato da sempre sui piani carsici di Castelluccio, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ad un’altezza di circa 1.500 metri.
La quantità prodotta in media all’anno è limitata, questo la rende un prodotto di nicchia.
Grazie alle condizioni climatiche piuttosto rigide in cui nasce, la lenticchia di Castelluccio è l’unico legume che non ha bisogno di essere trattato per la conservazione perché non è attaccata dal tonchio, insetto le cui larve si nutrono dei legumi.
La lenticchia di Castelluccio possiede delle notevoli qualità nutritive: tutte le sue proteine, vitamine, fibre e sali minerali a rendono ottima per chi necessita di una dieta ricca di ferro, potassio e fosforo, povera di grassi e molto nutritiva. Un’altra caratteristica importante della lenticchia di Castelluccio è la buccia sottile e tenera che consente direttamente la cottura senza ammollo, riducendo notevolmente tempi di preparazione.
Ricetta tipica tradizionale della zuppa di lenticchie
Ingredienti per 4 persone
400 gr. di lenticchia di Castelluccio di Norcia
1 lt di acqua
1 gambo di sedano
1 spicchio di aglio
sale e pepe
Preparazione:
Versare le lenticchie in un tegame possibilmente di coccio, aggiungere l’acqua, il sedano e l’aglio. Far cuocere per 40 minuti circa. A cottura quasi ultimata aggiungere sale e crostini di pane tostato e aromatizzati con un po’ d’aglio, e olio.
Per ricette ed informazioni visita: https://www.lenticchiaigpcastelluccio.it