Le origini
La più antica testimonianza scritta che attesta l’improvvisa comparsa di una formazione a traccia circolare in un campo a coltivazione di cereali è costituita da un documento di Lione risalente all’anno 810 d.C.
Il primo agroglifo formatosi in epoca contemporanea e di cui vi sia una documentazione che ne attesti l’autenticità e l’ufficialità, venne segnalato il 19 Gennaio 1966 da G. Pedley, un piantatore di banane australiano, il quale osservò un U.F.O. discoidale grigio-azzurro elevarsi da una palude vicina e scomparire nel cielo a grande velocità, lasciando un’impronta circolare, del diametro di 10 mt, costituita da canne palustri piegate.
A partire dalla metà degli anni ’70 una vasta area dell’Inghilterra meridionale, comprendente le contee di Wiltshire e dello Hampshire, venne interessata dalla frequente comparsa di agroglifi in campi coltivati, i cui primi esemplari, di morfologia circolare, furono scoperti da piloti privati in volo sui campi di grano maturo.
Tra la fine degli anni ’80 ed i primi anni ’90 gli studiosi assistono ad una rapida evoluzione del fenomeno che varca i confini dell’Inghilterra e manifestandosi con formazioni sempre più complesse e varie, si diffonde in molti paesi del mondo tra cui anche l’Italia.