LaRepubblica- 17 Dicembre 2023 – Il Covid è sempre più diffuso (ndr ???), come tutti i virus respiratori tipici dell’inverno, ma i dati delle Regioni lasciano un po’ interdetto il ministero alla Salute. Succede infatti, a guardare il tasso dei ricoverati infettati dal coronavirus sul totale dei letti disponibili nelle medicine, che ci siano differenze enormi. Ad esempio, in Emilia sono occupati circa il 15% dei posti da persone con il Covid, in Lombardia il 10% e in Toscana il 12%. Ci sono però degli estremi molto distanti tra loro. L’Umbria è ad esempio al 33% e le Marche al 29%. Poi ci sono realtà che hanno dati bassissimi, la Campania è al 4,2% di occupazione di letti da parte di malati con il Covid, la Puglia al 6,8, la Sicilia al 5,9%. Vista la grande circolazione del Covid il timore della Prevenzione del ministero guidato da Orazio Schillaci è che non vengano fatti test in molti ospedali. Per questo il ministero ha fatto una circolare per ribadire che gli ospedali devono fare i tamponi negli ospedali. Anche un modo per proteggersi, per affermare “l’avevamo detto” di fronte a eventuali future polemiche. Ma ribadire è anche segno di insicurezza, di fronte all’aumento dei virus respiratori e a una campagna vaccinale, non certo spinta in modo deciso dal governo, che stenta.
Il contenuto della circolare
Il punto di partenza è appunto che c’è un’intensa circolazione di Covid e virus influenzali. Quindi si “ribadisce e rafforza” la raccomandazione di fare i tamponi a chi ha i sintomi ed entra in ospedale, anche attraverso il pronto soccorso. Andrebbero testati i vari virus respiratori diagnosticabili. E’ curioso che il ministero, dopo aver previsto la stessa cosa in una circolare uscita l’8 settembre, faccia poco più di due mesi dopo un atto praticamente identico. Evidentemente si ritiene che non tutte le Regioni stiano seguendo le indicazioni di fine estate. “Per le persone che presentano sintomi con quadro clinico compatibile con Covid-19 è indicata l’effettuazione di test diagnostici per SarsCoV-2, virus influenzali, virus respiratorio sinciziale (Vrs), rhinovirus, virus parainfluenzali, adenovirus, metapneumovirus, bocavirus e altri coronavirus umani diversi dal SarsCoV2”.
Le regole per le Rsa
Sempre l’8 settembre si diceva che andava fare il tampone anche per l’ingresso nelle Rsa, o altre strutture residenziali, di nuovi ospiti. Anche su questo si ribadisce di insistere.
Sorveglianza dell’influenza non sufficiente
Il ministero segnala alle Regioni anche il problema della sorveglianza anti influenza, basata su un sistema di medici “sentinella” che comunicano i loro dati, poi utilizzati per un calcolo statistico delle persone contagiate (tra l’altro si vorrebbe utilizzare la stessa modalità anche per il Covid). Va rafforzato il sistema “soprattutto nelle Regioni che non hanno raggiunto la copertura della popolazione prevista la scorsa stagione”. Insomma, anche in questo caso il ministero alla Salute si rende conto che le cose non funzionano.
Fonte: LaRepubblica – Michele Bocci – 17 Dicembre 2023
CONCLUSIONE
Il 31 Dicembre p.v. ufficialmente doveva finire l’emergenza sanitaria con tutto quello che comportava, ora esce di nuovo una circolare che impone agli istituti sanitari di effettuare i tamponi, per la sorveglianza covid ed antinfluenzale, che come sappiamo quest’ultimo é un male di stagione, (ndr. voluto, prodotto e diffuso da Big Pharma), di questo passo non usciremo più dall’inutile e fuorviante pratica del tampone, che ha fatto arricchire più di qualcuno e mandare in delirio l’intera popolazione.
È necessario mettere un freno alla finta scienza ed incominciare a ribellarsi in tutti i modi possibili ed immaginabili, altrimenti non ne verremo mai fuori.
Pensasse a dimettersi piuttosto dopo essere stato scoperto di possedere azioni di case farmaceutiche.
Ben detto … tanto non gli fanno nulla a questi furbacchioni …. per ora 🙂