Si può rifiutare il pagamento in contanti? NO.
Lo Stato, ( ndr .. la Unione Europea e il WEF – Worls Economic Forum) incentiva ma non vieta i pagamenti in contanti, ti ricatta con la possibilità di fruire delle detrazioni fiscali, come per le spese mediche e per le ristrutturazioni in casa.
Quanto invece ai privati, nessun esercente può rifiutare il pagamento in contanti, sempre nel rispetto delle soglie previste, se così non fosse, egli rischierebbe una sanzione amministrativa da 2mila a 50mila euro. Potrebbe farlo solo se la banconota offerta dal cliente in pagamento dovesse apparire falsa o comunque deteriorata, ad esempio se presenta strappi, scritte, nastro adesivo.
Perché pagare in contanti? Anche se lo Stato promuove i pagamenti tracciabili per contrastare apparentemente l’evasione fiscale, usare il cash può avere i suoi vantaggi, soprattutto per chi ha problemi di gestione delle proprie entrate e non riesce a far quadrare il budget familiare.
Invece, i pagamenti con carta di credito o bancomat non consentono una percezione immediata e diretta tra la disponibilità finanziaria e la spesa. Il fatto di non percepire il materiale distacco dalla moneta, potrebbe portare a eseguire spese superiori alle proprie possibilità.
I contanti restano poi il metodo di pagamento più veloce, facile e non si rischia di rimanre senza soldi per il blocco dei bancomat, per problemi di banca o perché hai un futuro basso “credito sociale” e soprattutto NON possono controllarti. Tu devi fidarti dello Stato e lo Stato dovrebbe fidarsi di te.
Dal 1° gennaio 2023, è possibile effettuare pagamenti in contanti entro il limite di 5.000 euro (dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022 la soglia era fissata a 2.000 euro). Il limite si applica non soltanto per i pagamenti tra privati per l’acquisto di beni e servizi, ma anche per i prestiti tra parenti. Il trasferimento superiore al limite di 5.000 euro può essere eseguito esclusivamente per il tramite di banche, Poste italiane S.p.a., istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento.
In Italia, il limite all’utilizzo del contante ha l’obiettivo di consentire la tracciabilità dei pagamenti e contrastare l’evasione fiscale (ndr …. Ma vale solo per i cittadini comuni, per le organizzazioni criminali NON esiste limite)
Quali sono i limiti al trasferimento?
Rientrano nel limite di 5.000 euro le operazioni di trasferimento tra soggetti diversi, siano estranei o parenti anche, ad esempio le donazioni e i prestiti anche all’interno della famiglia.
Come vanno effettuati i trasferimenti superiori al limite?
I trasferimenti superiore al limite di 5.000 euro vanno eseguiti esclusivamente per il tramite di banche, Poste italiane S.p.a., istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento.
Versamenti e prelevamenti bancari
Non deve essere osservato alcun limite con riferimento alle operazioni di versamento o prelevamento bancario. In tal caso il soggetto non sta effettuando alcun trasferimento denaro in favore di soggetti diversi. Infatti, il denaro è nella sua disponibilità in quanto in giacenza sul conto corrente e continua ad essere nella sua disponibilità dopo il prelievo.
Tuttavia, pur non configurandosi in astratto alcuna violazione, l’eccessivo e frequente utilizzo del denaro contante potrebbe indurre l’istituto di credito a sospettare che le operazioni sono poste in essere con finalità di riciclaggio. Potrebbero quindi essere chieste spiegazioni sulla provenienza del denaro o sulle finalità del prelievo. Diversamente, qualora le indicazioni non fossero convincenti, l’istituto di credito potrebbe effettuare all’UIF la comunicazione di operazione sospetta.
ATTENZIONE: Se Eliminano il Contante, Perdiamo il Controllo Totale dei Nostri Soldi
Infatti ho cominciato a pagare solo in contanti.
GRANDEEEEEE !! 🙂