Covid-19 - "Non ci resta che piangere" - Italiador
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Covid-19 – “Non ci resta che piangere”

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A proposito di Covid-19, pensando allo smisurato numero di tamponi somministrati quotidianamente, l’ostinazione del ministero nel promuovere i sieri genici e soprattutto l’incertezza sull’efficacia dei protocolli medici adottati, dovremmo veramente dire: “NON CI RESTA CHE PIANGERE”.

Nel caso del famoso film piangiamo sì, ma dal ridere, nel guardare le vicende di Saverio e Mario, due colleghi di lavoro che si ritrovano improvvisamente e per caso catapultati nel “millequattro…quasi millecinque” a Frittole.

In Non ci resta che piangere Roberto Begnini e Massimo Troisi interpretano rispettivamente Saverio e Mario. I due lavorano nella stessa scuola, Saverio come insegnante, Mario come bidello. Sono insieme in macchina, mentre percorrono una strada nella campagna toscana, è l’estate 1984. Chiacchierano del più e del meno, specialmente Saverio, che mostra tutta la sua preoccupazione per la sorella Gabriella, depressa da quando il ragazzo l’ha lasciata.

Mentre discutono, decidono di prendere una strada secondaria, per evitare il passaggio a livello bloccato dall’arrivo di “cinque, sei, sette..di più” treni. Peccato che questa strada li porterà da tutt’altra parte, molto più lontano di quanto dovessero mai andare. La macchina va in panne e inizia a piovere a dirotto, i due si riparano prima sotto una quercia, ma vedendo in lontananza lume acceso fuori dalla porta di una casa decidono di raggiungerla.
Quello che ancora non sanno però, è che già si trovano, per uno strano scherzo del destino, catapultati indietro nel tempo di quasi 5 secoli!

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