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DeepSeaker DS1, un Aliscafo italiano che si trasforma in Sottomarino

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DeepSeaker DS1, il primo Musec: un aliscafo che si trasforma in un sottomarino (ed è italiano).
L’innovativo DeepSeaker DS1, che avrà un uso essenzialmente turistico, potrà raggiungere la velocità massima di 45 km/h in superficie e scendere fino a 100 metri di profondità

Il DeepSeaker DS1 è abruzzese
Musec è l’acronimo che sta per «Multi Use Specialized Electric Craft», cioè «imbarcazione elettrica specializzata multiuso». È virtualmente impossibile definire con una sola parola questo veicolo innovativo, prodotto della creatività e dell’ingegneria italiana: un veicolo che naviga sopra le onde come un aliscafo ma che, al tempo stesso, è in grado di immergersi come un vero sottomarino. Si chiama iSpace2o la startup abruzzese che ha progettato questo DeepSeaker DS1, un’imbarcazione multifunzionale che consente il trasporto di tre passeggeri (più il pilota) per lunghe distanze sia sopra che sotto la superficie dell’acqua in un ambiente stagno e pressurizzato a 1 atmosfera. Potrà essere utilizzata per il tempo libero, per la ricerca e il salvataggio di persone in difficoltà in mezzo al mare e altri servizi pubblici. Ma soprattutto per accompagnare i turisti dove e come non sono mai stati portati prima. Dopo quattro anni di progettazione, sono arrivati i primi finanziamenti e il progetto è diventato esecutivo.

Volare sulla superficie a 30 nodi
Il DS1 si muove grazie a una serie di unità idrogetto subacquee costruite ad hoc e vola grazie al suo foil anteriore e alle ali posteriori che, raggiunta la velocità adeguata, lo sollevano e lo sostengono fuori dall’acqua. Questo veicolo, nella sua versione più potente, è incredibilmente in grado di raggiungere una velocità massima fino a 30 nodi (oltre 55 km/h) mentre con i due motori elettrici “di serie” da 40 kW ciascuno non si spinge oltre i 25 nodi (46 km/h). Le batterie agli ioni di litio di ultima generazione garantiscono da sei a otto ore di autonomia. Una ricarica completa delle batterie richiede otto ore ma è presente anche un sistema di ricarica rapida che permette di ripartire in meno di un’ora.

Per navigare sul fondo del mare
Alcuni resort a cinque stelle ai Tropici possono offrire ai propri ospiti brevi tour sul fondo del mare in piena sicurezza grazie a piccoli sottomarini da pochi posti a sedere che danno la possibilità di scoprire il fondo del mare a una profondità e con un comfort che nessun subacqueo potrebbe permettersi. Il DeepSeaker DS1 porta questi concetti all’estremo, tanto da essere in grado di immergersi addirittura fino ad una profondità estrema di 100 metri, a seconda della modalità. Quando scende in immersione, il foil anteriore si ritrae contro lo scafo riducendo la resistenza sott’acqua. L’ampio tettuccio trasparente panoramico aiuta. Ha ovviamente una propulsione 100% elettrica e, per andare sott’acqua, ha bisogno di riempire le proprie camere di zavorra con la stessa acqua di mare per appesantirsi e facilitare la discesa. La sua autonomia fuori dal comune dipende anche dal fatto che possiede uno speciale sistema di produzione dell’ossigeno per i passeggeri che viene estratto direttamente dall’acqua di mare e viene filtrato e che permette di risparmiare sullo spazio e sul peso delle inevitabili bombole.

Tutte le dotazioni previste
La sorpresa sta soprattutto nel fatto che il DS1 è molto facile da timonare. Sono stati già previsti dei corsi di pilotaggio che rilasceranno la necessaria licenza per la guida. L’equipaggiamento a bordo del DS1 include un cruscotto digitale e ogni possibile sistema di sicurezza, un ecoscandaglio 3D, connettori per iPad, fotocamere GoPro e persino dispositivi particolari come gli idrofoni, con i quali è possibile ascoltare i suoni degli abitanti del mare. In futuro è prevista l’idea di realizzare un veicolo molto più grande in grado di ospitare un numero superiore di ospiti e un motore ibrido elettrico/idrogeno.

Per chi è pensato
Il DeepSeaker offre servizi fuori dal comune e ha anche un prezzo riservato a pochi che varierà da 950.000 a 1,2 milioni di euro, a seconda della versione. I suoi acquirenti naturali sono i grandi hotel “dotati” di fondali che meritino di essere visti, compagnie di navigazione, operatori turistici specializzati e soprattutto i proprietari di grandi yacht. Il Musec è totalmente autonomo e indipendente da barche d’appoggio ma – grazie alle sue ridotte dimensioni – può essere trasportato sul ponte (e poi messo in acqua con un argano), o di fianco a un tender o in uno spazio adatto sottocoperta. L’armatore avrebbe anche la facoltà di personalizzare il proprio modello, non solo gli interni in fibra di carbonio ma anche lo scafo esterno in fibre composite che può essere dello stesso colore della nave madre.

Fonte: Corriere.it  – Enrico Maria Corno 2 Maggio 2022

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