La fuoriuscita di Luigi di Maio dal M5S, ripropone un argomento scottante, ovvero se sia giusto che il parlamentare che lascia il proprio partito possa passare tranquillamente in un altro oppure se debba dimettersi dalla carica in parlamento ed attendere le nuove elezioni per essere rieletto nel nuovo partito.
A nostro avviso gli elettori che hanno espresso il loro consenso per un partito, talvolta anche sbagliandosi, hanno il diritto di vedere salvaguardata la loro volontà.
Facciamo un esempio: se tu hai votato per un partito di destra magari esprimendo anche la preferenza per un candidato, e poi vieni a sapere che il tuo candidato passa alla sponda opposta, ad esempio Partito Democratico, come la prenderesti? Non ti sentiresti tradito?
Bene questo é quello che accade da sempre e sembra accettato totalmente in maniera passiva.
In Portogallo ad esempio, all’art. 160 della Costituzione Portoghese: “Perdono il mandato i Deputati che s’iscrivono ad un partito diverso da quello per cui erano stati eletti”.
Questo é l’unica soluzione per rispettare un po’ di democrazia. Tale disposizione costituzionale è stata infatti indicata come un utile rimedio contro il fenomeno del “trasformismo” parlamentare, poiché impedirebbe i cosiddetti “cambi di casacca”, cioè il passaggio di un parlamentare dal gruppo con cui è stato eletto a un altro gruppo.
Hahahahahahahahahahaha