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Lunedì 25 Settembre 2023 la catena di supermercati Esselunga ha lanciato il nuovo spot commerciale con al centro una famiglia separata.
La campagna è stata firmata dall’agenzia creativa di New York Small e la clip è stata girata a Milano dal regista francese Rudi Rosenberg e prodotta da Indiana Production.
La pubblicità ha come protagonista una bambina sui 6 anni di età che va a fare la spesa assieme alla mamma proprio in un supermercato Esselunga, la mamma a un certo punto perde la bambina, ma la ritrova nelle sezione frutta chiedendo alla mamma di comprarle una pesca.
Dopo aver pagato alle casse la spesa, le due si dirigono in auto a casa della mamma, ma la bambina sembra pensierosa come se assorta tra i suoi pensieri. Un campanello suona e la mamma vede che c’è il papà della bambina giù sotto casa, qui si scopre che i due sono separati, un archetipo di famiglia mai apparso prima in uno spot italiano, la bambina va dal padre ed ecco la sorpresa,
la pesca è per il papà!, come regalo da parte della mamma. La bambina sembra auspicare un riavvicinamento fra i due grazie al suo gesto.
La pubblicità si conclude con: “Non c’è una spesa che non sia importante”.
Un vero e proprio cortometraggio che rappresenta una rottura rispetto al passato: lo spot infatti ha come protagonista non la classica famiglia felice a cui siamo abituati nelle pubblicità, ma una coppia separata e loro figlia.
Una novità sicuramente importante per chi si occupa di pubblicità, un gesto audace che però sembra aver convinto solo le persone equilibrate. Tutti gli altri, comunisti, filo comunisti, simpatizzanti LGBT ovviamente, hanno avuta da ridire, invece di rivolgersi a dei seri professionisti della Psiche.
CONCLUSIONE
Chi vede nello spot di Esselunga un manifesto contro il divorzio o ha qualcosa da ridire su questo meraviglioso, toccante e per una volta pulito spot pubblicitario, si faccia curare il prima possibile e sparisca dalla circolazione perché non abbiamo bisogno di gente fuori di testa nella nostra società. Forse tutta questa indignazione perché Esselunga è un argine allo strapotere rosso della Coop?
