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Essere “diversi” significa rispettare i “normali”

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L’Italia é definito un paese democratico dove ognuno può fare e dire quello che vuole, ma democrazia non vuol dire fare i propri comodi, è necessario seguire le leggi, le regole che civilmente ci siamo dati appunto con un sistema democratico.

Ultimamente la libertà di pensiero e parola è valida solo per qualche gruppo o lobby e non per il resto della popolazione; se la pensi in maniera tradizionale, allora sei contro il sistema e sei condannabile perché ritenuto antidemocratico, arcaico, illiberale o razzista.

Peccato però che proprio le minoranze ed i “diversi” che hanno condotto le battaglie ideologiche per sostenere i loro diritti, siano gli stessi a non accettare e rispettare il sacrosanto libero pensiero dei cosiddetti “normali”, come dire che: “Il Bue dice cornuto all’Asino”.

Alcuni gruppi di “diversi” hanno perso il senso della misura e del buon gusto, essi pensano di poter ostentare a dismisura le loro scelte di costume, di orientamento sessuale, pensano di poter imporre o modificare le scelte ed i gusti di altri individui a loro piacimento, riparandosi dietro appellativi assurdi e distribuendo etichette a destra e manca.

Tanto per essere chiari, noi non abbiamo nulla contro le minoranze ed in particolare contro gli omosessuali, tuttavia quest’ultimi rispettino il pensiero degli etero sessuali e mantengano la decenza ed un profilo consono, senza isterismi e vane ostentazioni.

I tradizionalisti considerano vera famiglia, una e soltanto una, composta da un uomo ed una donna (come natura li ha fatti) che si uniscono e generano figli in maniera normale e tradizionale, considerano le altre unioni civili e null’altro e questa idea deve essere accettata perchè é così che funziona la democrazia.

In privato ognuno fa quello che vuole nel rispetto del proprio partner ma in pubblico la libertà personale finisce dove inizia la libertà di altri, non ci sono ne se e ne ma. (punto).

Molti dei personaggi televisivi si mostrano volutamente sopra le righe, si presentano in maniera equivoca ed egocentrica, si atteggiano a vere star dello spettacolo e della cultura ma invece alimentano sempre più la TV spazzatura con i loro comportamenti. Tali personaggi ritengono di essere esempi di virtù, dispensano consigli a poveri telespettatori deboli ed imboniti, ma a mio avviso, proprio loro dovrebbero ricevere dei buoni consigli da valenti professionisti della psiche e capire meglio loro stessi.

Rendiamoci conto, essere “normali” sta significando appartenere progressivamente ad una nuova minoranza.  Non c’è dubbio che il mondo stia andando alla rovina, ma cerchiamo di non accelerare il processo.

Essere “diversi” può essere bello per qualcuno, ma significa anche RISPETTARE i “normali”

Val. In.

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