Come ben sapete le fonti possibili di informazione sono le più disparate. A migliaia, tra siti, telegiornali, radiogiornali, riviste, quotidiani, lunari e oracoli di ogni genere.
Quali sono le differenze tra una fonte ed un’altra? Principalmente due:
– cambiano le notizie riportate, quindi la priorità e lo spazio assegnate ad ognuna di esse;
– cambia il modo di impacchettare la notizia.
Il fatto é che il giornalismo si prende molte libertà. Si parla di giornalismo spiccatamente connotativo, in quanto la notizia, il fatto, la denotazione verificabile e certa, viene sommersa da una vagonata di connotazioni politiche, di distorsioni, di vere e proprie menzogne progettate per rafforzare l’opinione del giornalista di turno, per non parlare di chi scrive tanto per fare sfoggio del proprio armamentario di locuzioni latine.
Ora, la gente paga per farsi prendere in giro? E’ questo che viene in mente sfogliando quotidiani appartenenti a tutte le correnti politiche.
Non si parla di opinioni espresse in un articolo, sia chiaro, non é questo il problema: il problema é quando l’universo intero e quindi i fatti concreti, vengono piegati alle necessità ideologiche del giornalista di turno.
Ci domandiamo é lecito “cambiare il modo di impacchettare la notizia”, ovvero deformare le notizie per renderle uno strumento di campagna elettorale permanente? E’ lecito mentire volontariamente su un organo di informazione?
Non sarebbe il caso di legiferare a dovere per regolare tutto ciò, magari distinguendo a livello di diritto tra fonti di informazione libera da vincoli – libera di scrivere idiozie a beneficio dei lettori – e informazione, per così dire, ufficiale e certificata, nella quale ogni notizia inesatta debba portare a conseguenze negative per il medium in questione?
Il dilettantismo dell’informazione, nei quotidiani di prestigio, é molto preoccupante in Italia. Risulterebbe utile bollare in modo definito alcuni giornalisti come inattendibili, visto che quando scrivono o parlano nei Talk Show, oltre alle inesattezze, si comportano come divinità scese in terra.
Questi poverini appartenenti alla casta dei “comunicatori” , sono spesso dei poveri idioti, corrotti e ben pagati, ma sempre al servizio dei loro padroni.