I Grandi Fallimenti delle Privatizzazioni: TIM - Italiador
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I Grandi Fallimenti delle Privatizzazioni: TIM

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Telecom nasce il 27 luglio 1994 dalla fusione delle società pubbliche SIP, Iritel, Telespazio, Italcable e Sirmi, controllate della finanziaria pubblica STET. Lo stesso anno nasce TIM (Telecom Italia Mobile).

Telecom  e TIM erano realtà all’avanguardia sia in Europa che nel mondo (grazie per esempio alle carte prepagate TIM e alla rete a fibra ottica di Telecom).

Nell’ottobre del 1997 il Governo Prodi inizia la privatizzazione vendendo sul mercato il 35,26% di Telecom, cedendo così ai privati il controllo di un asset strategico per il Paese.

Nel 1999 la Olivetti di Colaninno fece un’OPA e acquistò il 51,02% di Telecom. La scalata costò 30 miliardi di euro, 2/3 dei quali prestati dalle banche. Colaninno scaricò su Telecom il debito accumulato da Tecnost, il veicolo utilizzato da Olivetti per la scalata. All’epoca Telecom fatturava 27 miliardi e aveva appena 8 miliardi di debito. Olivetti invece fatturava 1,3 miliardi e aveva debiti per 16 miliardi, che sono stati scaricati sulla controllata (cioè Telecom).

Nel 2001 Colaninno cede il controllo di Telecom a un consorzio formato da Pirelli e Benetton che rileva il 23% delle azioni. Come Colaninno, anche i nuovi proprietari scaricano su Telecom il debito contratto per acquistarne il controllo. Grazie a queste due operazioni spregiudicate, nel 2003 il debito di Telecom raggiunse i 33,3 miliardi.

Prima di essere svenduta ai privati, Telecom era il 6° operatore al mondo, fatturava 23,2 miliardi, dava lavoro a 120.345 persone, non aveva debiti, vantava 30 partecipazioni internazionali e un patrimonio immobiliare di 10 miliardi.

Oggi TIM è il 17° operatore, fattura 15,8 miliardi (-31,9%), dà lavoro a 52.333 dipendenti (-56,5%), ha  23,3 miliardi di debiti ed è costantemente soggetta a tentativi di scalate da parte di soggetti finanziari, soprattutto esteri (Vivendi, KKR).

Secondo il report del 2010 sulle privatizzazioni della Corte dei Conti, il patrimonio immobiliare è stato praticamente regalato. Parliamo di immobili per un totale di 3,3 milioni di metri quadrati di superficie.

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