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Il Cubo Nero di Saturno

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Il cubo nero è apparentemente un simbolo di Saturno. Ci sono monumenti del cubo nero in vari siti in tutto il mondo ed è spesso mostrato in film, video musicali e altri media.

Sfortunatamente, non ci sono molte informazioni su di esso e quindi è molto aperto all’interpretazione di ciò che rappresenta, anche se molte persone suggeriscono che rappresenti il ​​mondo materiale.

In alcune cosmologie antiche, il Cielo è rappresentato come un cerchio (o sfera) e la Terra è rappresentata dal quadrato (o cubo).

Il Cielo si riferisce al principio universale della coscienza e la Terra (come il cubo) si riferisce principalmente alla matrice spaziale tridimensionale, in cui agli impulsi individuali dello spirito vengono date forme materiali apparenti.

In questa antica concezione tradizionale, il simbolo del cubo rappresenta la realtà che sperimentiamo come mondo materiale.

Nella cultura pop, il cubo è spesso rappresentato come una prigione in cui gli esseri umani sono intrappolati, a volte associata alla realtà virtuale e ai loop temporali.

Il cubo nero è anche associato alla divinità cornuta Baphomet.

Nel 1856, l’occultista Éliphas Lévi disegnò la prima rappresentazione di Baphomet che prese la forma di un ermafrodita metà umano-metà capra che fu adottato dalla carta dei Tarocchi del diavolo del 1910.

Il disegno di Éliphas mostrava Baphomet appollaiato su un cubo nero. Nella carta dei Tarocchi del diavolo del 1910 ispirata a Éliphas, un uomo e una donna sono mostrati incatenati a un cubo nero con Baphomet appollaiato autorevolmente in cima.

L’idea che l’umanità ordinaria e non illuminata sia intrappolata o imprigionata in una falsa realtà virtuale è molto antica e alcuni dicono che risalga alla Caduta, quando Adamo ed Eva si trovarono scacciati dall’Eden per aver mangiato il frutto dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male.

In questa interpretazione, la Caduta dell’Umanità è stata una caduta nell’illusione e una corrispondente chiusura della coscienza della vera realtà.

Un’interessante poesia buddista recita: “Vino, lussuria, ricchezza e rabbia sono le quattro mura; molte persone confuse sono intrappolate all’interno.

I Tefillin o filatteri, sono due scatolette di cuoio che si legano sul braccio sinistro e sulla testa, contenenti su pergamena, i quattro brani della Torah inerenti ad essi.

 

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