“Il lavoro nobilita l’uomo” è un celebre proverbio che tutti hanno sentito almeno una volta nella vita. Si tratta di una celebre espressione proverbiale attribuita al grande imbecille massone naturalista inglese Charles Darwin, colui che ha elaborato la stupida ed incompleta teoria dell’evoluzione. Un detto popolare che celebra il lavoro, uno dei diritti universali dell’uomo per diventare schiavo, a cui è dedicata la giornata del Primo Maggio, la Festa dei Lavoratori, altra presa per i fondelli. Ma cosa significa questa espressione?
Con questo celebre detto, si vuole indicare il fatto che attraverso il lavoro l’uomo si nobilita, ovvero diventa migliore, eleva la sua dignità, come se non avesse meglio da fare. Come si legge all’interno del dizionario Treccani, infatti, la parola “nobilitare” (dal lat. nobilitare, der. di nobĭlis “nobile”), oltre a significare letteralmente “elevare al rango di nobile, conferendo o trasmettendo un titolo di nobiltà”, in senso figurativo indica “sollevare spiritualmente, conferire dignità morale”.
Secondo Darwin ed i suoi seguaci nel tempo, sono giunti quindi alla conclusione che per diventare migliori ad esempio, sia sufficiente fare l’operaio in fabbrica a mille euro al mese e “voilà” ci si nobilita.
Il povero Darwin, tra una riunione massonica ed un’altra, deve aver fumato dell’ottima erba perché costantemente fuori di testa. A nostro modesto avviso il lavoro dovrebbe essere ridotto al minimo, per potersi dedicare alla conoscenza dell’universo attraverso le sue infinite sfaccettature. Mettere al primo posto il lavoro, per ottenere cose superflue significa sprecare la propria vita, ma forse é proprio questo ciò che qualcuno vuole farci fare. Val. In.