Julian Assange registra il dominio Wikileaks nel 2006 e inizia la sua attività l’anno successivo, pubblicando informazioni riservate e documenti segreti riguardanti gran parte dei Governi mondiali e garantendo alle proprie fonti, dissidenti di ogni angolo del pianeta, la massima protezione informatica possibile.
Nei dieci milioni di “leak” (fuga di notizie) diffusi dal sito, vengono messe in luce informazioni di tutto il Globo, come la repressione cinese della rivolta tibetana, l’opposizione in Turchia, la corruzione nei Paesi arabi, le esecuzioni sommarie della polizia keniota, ma il cuore delle notizie gira intorno agli Stati Uniti d’America.
Il lavoro di Wikileaks insieme ad alcune delle più prestigiose testate mondiali come il “New York Times”, il “Guardian”, “Der Spiegel”, “Le Monde” ed “El Pais”, rende possibile anche la pubblicazione di molti documenti importanti che hanno aperto strade informative prima sconosciute e Wikileaks ha così ottenuto un’interpretazione professionale dei dati e visibilità.
Su Wikileaks vedono la luce 70 mila documenti confidenziali sulle operazioni della coalizione internazionale in Afghanistan, 400 mila carte riservate sull’invasione dell’Iraq, 250 mila messaggi telegrafici dei diplomatici Usa.
A rendere possibile una così immensa fuga di notizie è il militare statunitense Bradley Manning (diventato Chelsea Manning, condannata a 35 anni e uscita di prigione il 17 maggio 2017, dopo che Barack Obama, allora Presidente degli Stati Uniti, aveva commutato la sua pena), che aveva girato ad Assange 700 mila documenti classificati.
Dopo essere diventato un’icona internazionale della libertà d’espressione, il giornalista e programmatore australiano entra nell’occhio del ciclone con problemi giudiziari e nemici potenti come i Governi di molte nazioni. E quando, nel 2013, suggerisce alla talpa dell’Nsa, Edward Snowden, di rifugiarsi a Mosca, rafforza anche i sospetti a suo carico, da parte degli Stati uniti, di collaborare con la Russia.
Il 18 novembre 2010 la magistratura svedese lancia un mandato di cattura europeo contro il fondatore di Wikileaks, accusato di stupro da due donne svedesi ma Assange, allora a Londra, replica di aver avuto rapporti consenzienti con le accusatrici e si consegna alla polizia britannica il 7 dicembre. Dopo essere stato detenuto per nove giorni, gli vengono concessi i domiciliari e poi la libertà vigilata.
Nel febbraio 2011, la procedura per l’estradizione in Svezia viene sottoposta a un tribunale londinese e Assange, temendo di poter essere estradato negli Stati Uniti e condannato a morte, si rifugia nell’ambasciata ecuadoriana il 19 giugno 2012 dove chiede diritto d’asilo che gli viene concesso il 16 agosto 2012 fino all’11 aprile del 2019, quando Assange è arrestato dalla polizia londinese.
L’allora presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, aveva anche chiesto, senza successo, alle autorità britanniche un salvacondotto per poter far trasferire Assange a Quito, ma questo gli viene negato.
Nel frattempo, nel 2016, Wikileaks rivela come i dirigenti del Partito Democratico Usa, nelle primarie americane, avessero tramato contro il popolare candidato della sinistra, Bernie Sanders, a favore di Hillary Clinton.
Il 2 aprile 2019 il nuovo presidente dell’Ecuador, Lenin Moreno, accusa Assange di aver violato le condizioni per l’asilo politico e così l’11 aprile la polizia britannica ottiene il permesso di entrare nell’ambasciata e portarlo via. Il giorno dopo Assange perde la cittadinanza ecuadoriana e si riapre l’indagine per lo stupro che era stata archiviata.
14 aprile 2019: la legale e compagna di Assange, Stella Morris, assicura che il suo cliente è disposto a cooperare con le autorità svedesi a patto che venga eliminato il rischio di estradizione negli Stati Uniti.
Il 1 maggio 2019 il giornalista australiano viene condannato a 50 settimane di prigione da un tribunale di Londra per aver violato le condizioni della libertà vigilata ma, scontata la condanna, rimane comunque nel penitenziario, in attesa del verdetto sull’estradizione.
Il 23 maggio 2019 gli Stati Uniti aggiungono altri 17 capi d’accusa a quello di pirateria informatica e, accusato anche di aver messo in pericolo la vita di agenti e soldati Usa, Assange rischia 175 anni di prigione.
Il 31 maggio 2019 l’Onu, attraverso Nils Melzer, il relatore speciale sulla tortura, afferma che le condizioni di Assange, visitato da Melzer, presentano “tutti i sintomi della tortura psicologica” e che la sua vita è in pericolo”.
Il 19 novembre 2019 la magistratura svedese chiude l’indagine per violenza sessuale per mancanza di prove, ma Assange deve terminare di scontare la pena in Gran Bretagna e comunque per lui resta il pericolo più temuto: l’estradizione.
Il 24 febbraio 2020, la giustizia britannica inizia a esaminare la richiesta presentata dagli Stati Uniti, ma la mobilitazione internazionale a favore di Assange, le decine di Ong che ne chiedono la liberazione “immediata” e le affermazioni dei suoi avvocati che ritengono che la richiesta di estradizione abbia radici politiche ne rallentano il corso.
Il 7 settembre e il 25 settembre 2020, la giudice Vanessa Baraitser, della Corte penale londinese di Old Bailey, acconsente a concedere più tempo alla difesa per preparare la sua documentazione e il 4 gennaio 2021 decide che Assange debba rimanere nel Regno Unito perché a rischio suicidio, ma la settimana dopo gli nega la libertà vigilata.
Il dipartimento di Giustizia Usa presenta appello contro la vietata estradizione e, il 10 dicembre 2021, l’Alta Corte di Londra rovescia la sentenza della Baraitser e ritiene sufficienti le garanzie che Washington fornisce sulle cure che Assange potrebbe ricevere e riapre i giochi.
Oggi, la Suprema Corte concede ad Assange di poter far ricorso e quindi è ancora tutto in divenire
Fonte: RaiNews – Vanessa Quinto – 24 Gennaio 2022
CONSIDERAZIONE
Julian Assange é un Giornalista libero dai dogmi e costrizioni, chiuso in gabbia perché pensava che raccontare fatti e verità fosse cosa giusta e normale. I giornalisti servi, invece scrivono ciò che detta loro il padrone, hanno il cervello in gabbia ma sono liberi di creare danni all’umanità. Così gira il mondo, per ora.