La misteriosa morte di un consigliere militare USA a Kiev e l’indagine su 65 Mln di Dollari in armi volatilizzate - Italiador
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La misteriosa morte di un consigliere militare USA a Kiev e l’indagine su 65 Mln di Dollari in armi volatilizzate

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Martedì 25 Giugno 2024 in una camera del Hilton Hotel di Kiev é stato ritrovato il corpo di un addetto dell’Ambasciata degli Stati Uniti. A seguito del ritrovamento da parte dei servienti che erano entrati per le pulizie (avvenuto alle ore 11:00 locali) é stata avvisata la polizia. Il ritrovamento doveva rimane lontano dai riflettori riferisce una fonte dell’Ambasciata ma si é verificata una fuga di notizie e del fatto di cronaca ne hanno parlato il quotidiano ucraino online Strana UA e l’agenzia di stampa ucraina New Voice, citando come fonti non ben identificati agenti della polizia ucraina. In questi tempi bui per il Paese tutto é commerciabile, soprattutto notizie del genere.

L’Ambasciata americana a Kiev ha tentato di limitare la diffusione della notizia solo in Ucraina, purtroppo per il corpo diplomatico la notizia si é diffusa all’estero, arrivando alla Pravda, Newsweek e al The Mirror. I principali network informativi americani: CNN, NBC, FOX e la maggior parte dei media europei hanno rispettato la richiesta americana di censurare la notizia.
Tuttavia essendo la misteriosa morte giunta sulla Pravda e su Newsweek, il famoso settimanale americano letto da 30 milioni di persone, il Dipartimento di Stato, tramite il suo portavoce Matthew Miller é stato costretto a confermare la morte affermando che si trattava di un consigliere militare dell’Ambasciata, senza però fornire il suo nome e affermando che la morte é dovuta da cause naturali, confermando le fughe di notizie fatte trapelare dalla polizia ucraina.

“Ieri (martedì 25 giugno ndt) verso le 11:00 è stato trovato il corpo di un addetto dell’ambasciata degli Stati Uniti in una stanza d’albergo. Non sono stati trovati segni di violenza sul corpo. La porta della stanza d’albergo era chiusa dall’interno. L’uomo è arrivato in Ucraina il 15 giugno. Secondo i dati medici forniti dall’ambasciata degli Stati Uniti, l’uomo soffriva di colesterolo alto”, aveva riferito l’anonimo agente di polizia ucraino al quotidiano Strana UA.

Le mie fonti hanno fornito però informazioni inquetanti, assicurandomi che l’Ambasciata e il Dipartimento di Stato hanno impedito l’autopsia e il corpo é stato portato via da agenti segreti americani prontamente inviati dall’Ambasciata. É stata anche identificata la vittima ma per ragioni di sicurezza personali non si divulgheranno le sue generalità. Tuttavia é doveroso sottolineare che faceva parte di un unità speciale dell’esercito americano arrivata proprio il 15 giugno scorso. Questa unità speciale era stata preceduta in maggio da 30 diplomatici inviati dal Dipartimento di Stato “per dare al corpo diplomatico, compresa l’Ambasciatrice Bridget Brink, maggior flessibilità per viaggiare nella regione”.
La Brink non é un’Ambasciatrice qualunque. Non proviene dal mondo politico degli States ma é un puro prodotto del Dipartimento di Stato a cui sono stati affidati compiti “speciali” in Paesi dove gli States sono stati o sono ora coinvolti in conflitti. Prima della guerra NATO contro la Serbia, troviamo la Brink a Belgrado come funzionario politico consolare presso l’ambasciata degli Stati Uniti dal 1997 al 1999. Dal 2005 al 2008 viene nominata capo politico-economico a Tbilisi, Georgia. Il suo mandato coincide con l’inizio della Operazione eversiva americana tesa a controllare la Georgia e l’Ucraina per usare entrambi i Paesi contro la Russia. Nel 2014 i mercenari inviati dal governo georgiano giocheranno un ruolo determinante nel golpe di Maidan.

Dal 2009 al 2010 é stata direttrice per l’Egeo e il Caucaso meridionale, dove ha contribuito a coordinare la politica estera degli Stati Uniti e a promuovere gli interessi degli Stati Uniti in chiave anti Russia con Turchia, Grecia, Cipro, Georgia, Azerbaigian e Armenia. Nel 2011, Brink è tornata in Georgia come vice capo missione presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Tbilisi.
Nel 2014 la Brink ha prestato servizio come vice capo missione presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Tashkent, in Uzbekistan fino ad agosto 2015, quando è diventata vice assistente segretario presso l’Ufficio per gli affari europei ed eurasiatici.Nel 2018, Foreign Policy ha riferito che Brink era destinata a essere nominata ambasciatrice degli Stati Uniti in Georgia, ma il governo del Sogno georgiano l’ha respinta a causa della sua presunta predisposizione verso l’ex presidente georgiano e allora leader dell’opposizione Mikheil Saakashvili.
A febbraio 2022, il Presidente Joe Biden hae nominato la Brink come ambasciatrice degli Stati Uniti in Ucraina. Ha presentato le sue credenziali il 30 maggio 2022 e ha assunto l’incarico durante l’invasione russa dell’Ucraina.I l ruolo della Brink in Ucraina é di coordinare il supporto finanziario e militare americano a favore del regime di Kiev e di favorire discretamente il lavoro di supporto dei consiglieri militari e delle unità mercenarie americane che combattono in prima linea al fianco dell’esercito ucraino.
É vicina ai principali uomini di potere ucraini compresi vari leader politici e militare neonazisti e al presidente Zelensky che incontra regolarmente. Secondo la nostre fonti la Brink é all’origine di forti pressioni politiche rivolte alle Ambasciate europee a Kiev affinché continuassero a riconoscere Zelensky come Presidente nonostante che il suo mandato é scaduto lo scorso maggio e che la Corte Costituzionale ucraina ha decretato che questo “broker d’affari milionario” come lo chiama Donald Trump, occupasse illegalmente la Presidenza.

La Brink avrebbe fatto anche pressioni sulle Ambasciate europee affinché non sollevassero questioni sulla cancellazione delle elezioni e aumentassero (in collaborazione con i servizi segreti ucraini) il controllo sui giornalisti dei loro Paesi per non far uscire notizie sulle disastrose sconfitte militari subite, sul arruolamento forzato, sul rafforzamento delle associazioni naziste in Ucraina e sul malcontento della popolazione ucraina.
Infatti in Ucraina la sensazione della guerra é drasticamente cambiata ed é vitale per l’Occidente nascondere questa realtà. Pur non simpatizzando di certo con gli invasori russi la maggioranza della popolazione non vede più la Russia come il Problema, ma il governo di Kiev. L’opinione pubblica é sempre più contraria a Zelensky, accusato di essere stato incapace di difendere il Paese, di aver rubato milioni su milioni e di essere un pupazzo drogato degli americani. In Ucraina c’è aria di golpe o di ribellione armata popolare.
La morte del consigliere militare americano presso il Hilton Hotel potrebbe essere legata ad una indagine in corso da parte del Pentagono sull’utilizzo finale di armi fornite nel 2023 per un valore di 62 milioni di dollari. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti non è in grado di determinare con precisione il destino di queste armi trasferite all’Ucraina. Le autorità ucraine hanno fornito rapporti sulle armi perse con un ritardo significativo, il che ha creato gravi lacune nella contabilità. In media, le segnalazioni sono pervenute 301 giorni dopo la perdita effettiva, invece dei 30 giorni richiesti
A causa di queste lacune, non è chiaro fino a novembre 2023 se le armi statunitensi siano state distrutte dai russi, perse o dirottate sul mercato nero internazionale. Per vari mesi il corpo diplomatico americano a Kiev e il Pentagono non hanno condotto un’analisi adeguata dei rapporti forniti da Kiev, promuovendo la comoda ipotesi che le armi fossero cadute nelle mani dell’esercito russo.

Dall’inizi di giugno l’ufficio dell’ispettore generale del Pentagono ha ordinato un’indagine su casi di crimini ucraini legati all’assistenza militare americana, dopo aver scoperto nel gennaio 2024 che altre importanti spedizioni di armi (per un valore di 1 miliardo di dollari) non erano tracciabili. Il lotto di armi sparite rappresenta circa il 69% di tutti gli aiuti militari americani forniti all’Ucraina nel 2022.
Secondo le fonti il consigliere militare arrivato a Kiev il 15 giugno era coinvolto nell’indagine ordinata dall’ispettore generale del Pentagono. Indagine che non può contribuire a causa del suo decesso “per cause naturali”. Certo che affidare una missione così delicata ad uno “specialista” che soffriva di una patologia che lo ha stroncato dopo 10 giorni dal suo incarico sembra veramente inverosimile visto gli accurati controlli medici che ogni nostro militare si sottopone sopratutto se deve compiere una “missione speciale”.

Fonte: FarodiRoma – Lee Morgan – 29 Giugno 2024

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