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La NASA teme che il ritorno dell’uomo sulla Luna subisca ritardi

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Alla Nasa temono che il ritorno dell’uomo sulla Luna subisca ritardi.
Il timore è che SpaceX abbia bisogno di più tempo del previsto per testare il razzo Starship che dovrebbe riportare astronauti della Nasa sulla Luna. E c’è pure un problema-tute…

Un timore – che in molti avevano, ma che forse per un po’ di scaramanzia nessuno osava manifestare – è stato ufficialmente espresso da un alto funzionario della NASA: c’è molta preoccupazione che le difficoltà nello sviluppo da parte di SpaceX del nuovo enorme razzo Starship, potrebbero ritardare il primo allunaggio di astronauti del programma Artemis. Parliamo della terza “puntata” della missione, prevista attualmente per la fine del 2025, con cui la Nasa dovrebbe impiegare un veicolo Starship di SpaceX per traghettare un equipaggio di due persone dall’orbita lunare alla superficie del satellite.

Se ne parla nel 2026? Jim Free, capo della Direzione della Missione per lo sviluppo dei sistemi di esplorazione della NASA, ha affermato infatti che SpaceX deve ancora realizzare molto lavoro prima che l’astronave venga autorizzata a far atterrare gli astronauti sulla Luna. L’attuale programma della NASA prevede che il primo astronauta del Progetto Artemis atterri sulla Luna con la missione Artemis 3, alla fine del 2025. «Ma con le difficoltà che SpaceX ha avuto, penso che sia quasi impossibile. Quindi dobbiamo pensare di far scivolare il lancio almeno nel 2026», ha dichiarato Free in una riunione del Consiglio di Ingegneria Aeronautica e Spaziale delle Accademie nazionali.

Prima che l’astronave possa volare sulla Luna, SpaceX deve lanciare con successo il veicolo spaziale in orbita terrestre. Il primo volo di prova di SpaceX dell’intera astronave, è partito dalla struttura di Starbase che si trova nel sud del Texas lo scorso 20 aprile 2023. SpaceX ha dichiarato che il volo di prova è stato un successo, in quanto ha trasmesso a terra dati preziosi sulle prestazioni dell’astronave per l’analisi da parte degli ingegneri. Il razzo è andato fuori controllo dopo alcuni problemi ai motori e alla fine un sistema di autodistruzione si è attivato per farlo esplodere.

Riparazione danni. Nel frattempo gruppi di lavoro di SpaceX a terra stanno oggi riparando i pesanti danni causati alla rampa di lancio e stanno anche rinforzando le infrastrutture prima di tentare un secondo lancio di prova dell’accoppiata Super Heavy (che è il razzo vero e proprio) – Starship (l’astronave). Elon Musk, fondatore e CEO di SpaceX, ha suggerito che il sito di lancio potrebbe essere pronto per un altro volo di prova entro la fine dell’estate.

Con Artemis 3, la navicella Orion trasporterà gli astronauti nelle vicinanze della Luna, dove il lander Starship di SpaceX sarà già in attesa. Quest’ultimo infatti, dopo essere stato lanciato dal nuovo razzo o booster Super Heavy, raggiungerà prima l’orbita terrestre bassa a poche centinaia di chilometri sopra il nostro pianeta, poi verrà rifornito di metano e ossigeno liquidi (vedi foto sopra) utilizzando una serie di veicoli-cisterna Starship.

Un volta fatto il pieno, l’astronave lunare si sposterà verso la Luna, dove la navicella Orion attraccherà ad essa: due degli astronauti passeranno al suo interno per scendere in un sito di atterraggio vicino al Polo sud lunare.

Il rientro. Due astronauti rimarranno a bordo della capsula Orion in orbita. Dopo alcuni giorni sulla superficie, durante i quali verranno realizzate diverse “passeggiate”, l’astronave tornerà in orbita lunare e si incontrerà nuovamente con la navicella Orion per riunire l’equipaggio. A questo punto Orion riporterà gli astronauti sulla Terra.

In tutto questo c’è grande attesa per come verrà eseguito il rifornimento di Starship in orbita terrestre, un’operazione pericolosa e mai realizzata finora, che in questi due anni dovrà diventare di routine. Tra l’altro non si conosce ancora il numero esatto di lanci di serbatoi cisterna che saranno necessari per il rifornimento dell’astronave lunare.

Ci sono altre preoccupazioni. Il lander lunare Starship tuttavia, non è l’unico elemento dell’architettura Artemis della NASA che potrebbe causare un ritardo nell’atterraggio sulla Luna di Artemis 3. La NASA ha selezionato Axiom Space, lo scorso anno, per sviluppare una nuova tuta spaziale per proteggere gli astronauti che cammineranno sul nostro satellite, proprio a partire dalla missione Artemis 3.

La nuova tuta spaziale sarà più flessibile dell’attuale ingombrante tuta spaziale della NASA, utilizzata per le passeggiate nello spazio presso la Stazione Spaziale Internazionale e quindi più adatta per camminare nell’ambiente a gravità ridotta della Luna. Questa tuttavia, non sembra ancora aver raggiunto i livelli di sicurezza necessari alla NASA per essere convalidata e quindi si sta ancora lavorando su di essa.

Fonte: Focus – Luigi Bignami – 15 Giugno 2023

CONSIDERAZIONE: Scusate, ma se a partire dal 1969, ovvero 54 anni fa, ben 6 le missioni statunitensi portarono ufficialmente l’uomo sulla Luna con un “guscio di noce” chiamato LEM e furono ben 12 gli astronauti che toccarono il suolo lunare, che problemi ci sono ora con lo sviluppo tecnologico  e l’esperienza accumulata da astronauti e scienziati in 54 anni di attività dopo Apollo 11?  Oppure forse l’uomo NON é mai sceso sulla Luna e quindi ci dobbiamo preparare per il reale primo tentativo di allunaggio?  

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