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La nuova legge britannica, verifica online dell’età tramite riconoscimento facciale

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A Gennaio (2025) OFCOM, l’ente regolatore delle comunicazioni del Regno Unito, pubblicherà i requisiti che le piattaforme online dovranno soddisfare per rendere effettiva la verifica dell’età, che si prevede saranno «altamente accurati». Lo riporta il sito Reclaim The Net.

A giudicare dalle dichiarazioni rilasciate ora dal direttore delle politiche di sicurezza online dell’OFCOM, Jon Higham, il metodo impiegherà un qualche tipo di riconoscimento facciale.

Il risultato potrebbe essere il blocco di «milioni» di minori, mentre ciò avviene come conseguenza della controversa legge nazionale sulla censura online, l’Online Safety Act.

In precedenza, il Segretario di Stato per la scienza, l’innovazione e la tecnologia Peter Kyle aveva affermato che, a meno che le aziende tecnologiche non «migliorassero» la verifica dell’età, il Regno Unito avrebbe potuto decidere di vietare l’uso dei social media agli utenti di età inferiore ai 16 anni.

Higham ha affermato in un’intervista che le aziende dietro le piattaforme dovranno implementare una tecnologia altamente accurata ed efficace e ha menzionato la stima dell’età facciale come «abbastanza buona» per indovinare se un utente è un bambino o un adulto.

Il rapporto non spiega come funzionerebbero i controlli dell’età pianificati, ma aziende come Yoti che vendono questo tipo di servizio chiedono agli utenti di scattarsi dei selfie: ciò può essere fatto in tempo reale con lo strumento dell’azienda oppure l’immagine può essere inviata alla sua API.

Da lì in poi, l’Intelligenza Artificiale viene utilizzata per analizzare un volto, valutare l’età ed eseguire un controllo di vitalità. Questo viene pubblicizzato per qualche ragione come un modo meno invasivo della privacy per accertare l’età di un utente rispetto al dover presentare un documento d’identità rilasciato dal governo ai siti social.

Tuttavia, gli utenti devono fidarsi di chi effettua la stima dell’età basata sui dati biometrici: non memorizzeranno le immagini dei loro volti, ma le cancelleranno immediatamente.

Le aziende tecnologiche che violano le norme dell’Online Safety Act pagheranno multe ingenti, fino al 10% del fatturato globale, e se tali infrazioni dovessero continuare, i loro dirigenti potrebbero trascorrere fino a due anni in prigione.

Come riportato da Renovatio 21, uno studio condotto dall’autorità governativa di regolamentazione delle comunicazioni nel Regno Unito ha rilevato che un quarto dei bambini di soli 3-4 anni possiede uno smartphone.

Il commissario governativo per l’infanzia britannico, Rachel de Souza, aveva commentato all’epoca che «l’uso dei social media e delle piattaforme di messaggistica da parte dei minorenni è molto diffuso. Le tutele previste dall’Online Safety Act devono essere implementate in modo rapido e deciso, con efficaci garanzie sull’età».

La presenza in rete di bambini piccoli, e casi conclamati di predatori pedofili che si muovono in rete (talvolta con una strana libertà concessa dalle grandi piattaforme) hanno portato nel Regno Unito ad una stretta sulla sorveglianza di internet.

Le tecnologie di riconoscimento facciale, già attive ovunque (dalla Cina all’Europa, dal Sudamerica a Israele ai Paesi Arabi) nel contesto delle telecamere di sorveglianza, ora verranno implementate sempre più dagli smartphone, come già evidente nel caso degli iPhone, dove il tasto di sblocco è stato sostituito dalla face recognition via telecamera.

In Gran Bretagna la face recognition era stata proposta per escludere dai locali pubblici i non vaccinati. [Omissis …]

 

Fonte: Renovatio21 – 27 Dicembre 2024

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