Rallenta il ritmo della mia vita, Signore.
Calma il battito del mio cuore, acquietando la mia mente.
Rallenta il mio passo frettoloso, con una visione delle eterne distese del tempo.
Dammi, in mezzo alla diuturna confusione, la quieta stabilità delle montagne.
Spezza la tensione dei miei nervi e dei miei muscoli con la serena musica dei ruscelli e degli uccellini, vivente nella mia memoria.
Aiutami a conoscere il magico potere ristoratore del sonno.
Insegnami l’arte di prendermi brevi momenti di sosta, di rallentare il mio ritmo, per osservare in meditativo raccoglimento le bellezze del tuo Creato.
Insegnami ad ascoltare brani di musica trascendentale delle Tue cose Create e trasfonderle nel mio spirito, quale soave balsamo per la mia mente stanca e per conoscere meglio Te.
Ricordami e fa sì che io possa imparare che nella corsa non sempre vince chi va più veloce, che della vita si può far qualcosa di meglio che aumentare sempre più la sua velocità.
Fà che io levi lo sguardo alla quercia torreggiarne e sappia che essa è venuta grande e forte perché è cresciuta lentamente e bene.
Rallenta il ritmo della mia vita, Signore, ed ispirami ad affondare le mie radici nel suolo dei valori durevoli, nei sentimenti più alti, affinché io possa innalzarmi verso l’infinito Cosmo alla ricerca di Te e di conseguenza del mio più grande destino, nella totale comprensione di essere figlio Tuo e parte di Te nel Tutto.
Ithacar di Masar
Fonte: Tratto dal libro “I nostri Amici Extraterrestri” di Germana Grasso