23 Gennaio 2016 – Con l’entrata nel vivo del dibattito inglese sulla permanenza nella Ue (il cosiddetto referendum «Brexit») è tornata a galla, nel Regno Unito, una vecchia notizia che forse vale la pena conoscere, specialmente perché, all’epoca, è passata quasi del tutto inosservata in Italia. Nel 2000 un ricercatore della Georgetown University, Joshua Paul, ha trovato negli US National Archives prove documentali molto chiare che il progetto per l’Unione Europea nasce in non poca parte come una sofisticata iniziativa dell’intelligence americana.
Tra gli altri documenti, un memorandum del 1950 dà istruzioni dettagliate sulla conduzione di una campagna per favorire la creazione di un parlamento europeo. È firmato dal generale William Donovan, il direttore nel corso della seconda guerra mondiale dell’Oss-Office of Strategic Services, diventato la Cia alla fine del conflitto. Il principale veicolo per il coordinamento e il finanziamento è stato l’American Committee for a United Europe, l’Acue, fondato nel 1948. Donovan, nominalmente tornato a vita privata, ne era il presidente. Il vicepresidente era Allen Dulles, il fratello del segretario di stato John Foster Dulles e lui stesso il direttore della Cia negli anni Cinquanta. Il board era composto da numerose altre figure di primo piano nell’intelligence, sia di provenienza Cia che già attive nell’Oss.
I documenti reperiti indicano che l’Acue è stato di gran lunga il principale finanziatore del Movimento Europeo, la più importante organizzazione federalista europea del dopoguerra. Dimostrano, per esempio, che nel 1958 gli americani hanno fornito il 53,5% dei fondi del movimento, che contava tra i suoi «presidenti onorari» personaggi del calibro di Winston Churchill, Konrad Adenauer, Léon Blum e Alcide de Gasperi. Alcuni dei suoi rami operativi, come la European Youth Campaign, erano totalmente finanziati e diretti da Washington. Dalla documentazione emerge che i leader del Movimento europeo, Joseph Retinger, Robert Schuman e l’ex primo ministro belga Paul-Henri Spaak, venivano a volte trattati alla stregua di «bassa manovalanza» dai loro sponsor americani, una fonte di comprensibile infelicità.
Da parte americana, come in ogni operazione segreta come si deve, i fondi necessari giungevano a destinazione attraverso strade complesse. L’Acue era «pubblicamente» finanziato dalle Fondazioni Rockefeller e Ford, come anche da gruppi d’affari in rapporti stretti con il governo Usa. Con l’inizio degli anni 60 e l’entrata nella fase più calda della «guerra fredda», è scemato l’entusiasmo Usa per l’approccio «soft» e i fondi sono stati spostati verso altre priorità. L’attenzione però era lenta a passare. L’archivio scoperto da Paul contiene anche un memorandum datato 11 giugno 1965 in cui la sezione «affari europei» del dipartimento di stato Usa consiglia al vice-presidente dell’allora comunità economica europea, l’economista francese Robert Marjolin, di perseguire l’obiettivo dell’unificazione monetaria europea agendo sottotraccia: gli raccomanda di sopprimere il dibattito al riguardo fino al momento in cui «l’adozione di tali proposte diventerà virtualmente inevitabile».
Fonte: ItaliaOggi – Numero 019 pag. 13 del 23 Gennaio 2016 – James Hansen