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L’importanza dei piccoli passi…

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Oggi vi vorrei parlare di un aspetto importante della crescita personale, ovvero degli effetti delle piccole (o grandi) azioni quotidiane, perché sono queste che determinano come e chi saremo nel futuro.

Insegnando a scuola, provo a trasmettere questo concetto ai mie ragazzi, tuttavia mi rendo conto che sia importante ricordarlo anche per noi adulti.

Intanto di quali “piccoli passi” parliamo? Quelli necessari per raggiungere un obiettivo (come il superamento di un esame) o acquisire nuove abitudini (come meditare mezz’ora al giorno o mangiare in modo “sano”). Premetto che qualsiasi sia la vostra “meta” è fondamentale, lungo tutto il percorso, avere a mente i propri valori.

Quindi, per calarmi nella pratica, la prima cosa che dovrò fare è sedermi e riflettere su cosa intendo raggiungere e quali sono i miei “fondamentali”, ossia i valori che perseguo.

Vi faccio il mio esempio: io ho come valore quello di mantenermi in salute, sia fisicamente che mentalmente, e il mio obiettivo è dedicare almeno un’ora al giorno allo yoga ed alla meditazione. Pur essendo motivata e “carica”, qualche anno fa, quando ho cominciato, non sono partita con un’ora di “allenamento” ma con 5 minuti ogni mattina. Perché vi dico questo? Perché l’entusiasmo iniziale ci può spingere troppo oltre al punto di abbandonare il buon intento.

Questo vale anche per altre attività che si possono intraprendere… Altro esempio, se il mio valore e la conoscenza e il mio obiettivo è leggere di più non comincerò con 50 pagine di Dostoevskij ma cercherò un libro che mi stimolerà e pianificherò dei tempi verosimili di lettura. Vi sembra di fare troppo poco? Pensate al risultato di 5 anni di lettura costante, anche solo mezz’ora al giorno… quante cose nuove avrete imparato? Quindi, iniziate pian pianino e congratulatevi sempre con voi stessi! [Omissis…]

Andando oltre, ci tengo a soffermarmi, in generale, sull’importanza del “fare”.

Cosa intendo? A volte capita di essere immobilizzati, statici e di non saper più da che parte girarsi, ecco, per me, in queste circostanze è fondamentale agire. Non dico che non serva riflettere o “meditare sul da farsi” ma credo che occorra darsi un limite e mettersi in azione. “Fare il primo passo” è spesso quello che serve per stimolare la motivazione e perseguire nell’obiettivo. Magari ci toccherà “sfidare” un pò la mente dicendoci “lo faccio solo per 5 minuti” ma sarà proprio quell’inizio lo stimolo per continuare.

L’azione provoca sempre una reazione, ed è il fattore che serve per dare una svolta, talvolta anche degli stati d’animo.

Parlando in senso ancora più ampio, condivido quanto mi era stato spiegato da una bravissima docente di psicologia, sul tema dell’agire. Facendo riferimento alle teorie del “costruttivismo”, a volte non serve “rimuginare” su ciò che è stato o non è stato in passato, ma, appunto, costruire una nuova prospettiva mettendo un mattoncino alla volta, nel presente. Cioè è meglio puntare l’attenzione nel “qui e ora”, al fine di ottenere il risultato migliore per noi, anziché fantasticare sul futuro o perdersi nei ricordi. Se ci pensiamo è semplice: sul passato non abbiamo la possibilità d’intervenire ed il futuro non esiste ancora, quindi l’unico momento per “svoltare” è l’adesso. [Omissis…]

Per concludere, qualsiasi sia il vostro proposito, non concentratevi troppo sul risultato ma sul processo e, naturalmente, godetevi il percorso!

Fonte: GiornaleLaVoce – Romina Valesio – 03 Dicembre 2024

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