Il primo ministro dell’Olanda Mark Rutte sostituirà l’attuale segretario della Nato Jens Stoltenberg dopo che Klaus Iohannis, presidente romeno e l’unico altro aspirante alla posizione, ha annunciato il ritiro della sua candidatura.
Rutte ha ottenuto il sostegno unanime di tutti i 32 membri dell’organizzazione intergovernativa e la sua guida sarà critica per raccogliere supporto da parte dei Paesi membri per la difesa dell’Ucraina, pur evitando un’ulteriore escalation politica e militare con Mosca.
Questo compito potrebbe rivelarsi ancora più difficile a partire da Gennaio 2025, se a Novembre l’ex presidente statunitense Donald Trump dovesse essere di nuovo eletto. Durante il primo mandato, Trump ha avuto relazioni tese con i suoi colleghi della Nato, sollecitando i paesi europei ad aumentare i loro bilanci per la difesa e mettendo addirittura in dubbio l’opportunità di rimanere parte dell’alleanza.
Rutte però è considerato il miglior candidato per gestire l’ex presidente. In un’intervista a Bloomberg TV a gennaio Rutte ha dichiarato che «dobbiamo ballare con chiunque sia sulla pista da ballo», riferendosi a una possibile vittoria di Trump.
L’esitazione degli alleati dell’Est
La via libera all’ascesa di Rutte alla testa della Nato è arrivata dal primo ministro ungherese Viktor Orban che, avendo inizialmente osteggiato la nomina, ha deciso di sostenere l’olandese dopo aver ricevuto da Rutte la garanzia che Budapest sarebbe riuscita a rinunciare agli impegni dell’alleanza nei confronti dell’Ucraina, soprattutto considerando la vicinanza di Orban alla Russia.
Anche la Slovacchia ha annunciato di sostenere Rutte il 18 Giugno, in cambio di garanzie dalla Nato sulla protezione dello spazio aereo.
Fino ad oggi, rimaneva solo la Romania a bloccare processo di approvazione del nuovo segretario generale della Nato, dopo aver sorpreso la comunità internazionale con la candidatura di Iohannis a marzo. Il presidente romeno però non ha mai ricevuto molto sostegno, e già la settimana scorsa Iohannis ha avvisato i suoi alleati che si sarebbe tirato indietro.
«Mark Rutte è un candidato molto forte. Ha molta esperienza come primo ministro. È un amico stretto e un collega», ha dichiarato Stoltenberg in una conferenza stampa a Washington lo scorso 18 giugno. «Credo fermamente che molto presto l’alleanza avrà deciso sul mio successore e questo sarà positivo per tutti noi, per la Nato e anche per me».
Fonte: MF – Numero 122 pag. 4 del 21/06/2024 – Cecilia Emily Gadina
Rutte a capo della NATO – Grande amico di Israele
Non appena trombato dagli elettori, gli hanno trovato il posto giusto come Vincolo Esterno
A gennaio il principale giornale olandese, NRC, aveva rivelato che Rutte aveva consultato gli uffici legali ministeriali chiedendo loro;: “Cosa possiamo dire per far sembrare che Israele non stia commettendo crimini di guerra?” a Gaza? Il quesito era motivato dal fatto i Paesi Bassi avevano deciso di continuare le consegne di ricambi per gli aerei da combattimento israeliani nonostante gli avvertimenti ufficiali secondo cui Israele stava commettendo “gravi violazioni del diritto umanitario di guerra”.
Secondo la NRC, l’intervento di Rutte a sostegno di Israele è motivato dalle sue ambizioni politiche e dalla necessità di fare appello all’amministrazione americana, nella speranza di succedere a Jens Stoltenberg come segretario generale della Nato la prossima estate.
Eccolo accontentato.
Ma le sue benenemerenze non finiscono qui
Rutte rimane nella memoria imperitura dei concittadini per
- aver provocato la più grande rivolta agricola che il suo paese abbia mai conosciuto, volendo eliminare 1/3 del bestiame del paese, in esecuzione del programma di spopolamento dell’Agenda 2030;
- aver sparato proiettili veri contro i manifestanti anti-Pass nel 2021;
- aver sostenuto assolutamentte l’Ucraina di Zelensky e una posizione istericamente anti-russa, consegnando anche aerei da combattimento F16 al paese senza l’autorizzazione del suo parlamento
Del resto anche l’uscente, Stoltenberg, aveva un curriculum di tutto rispetto:
Il giovanotto “suddito” di Bill Gates era direttore di GAVI finanziato da GATES. Poi elevato al ruolo di Segretario Generale NATO.
GAVI” sta per “Global Alliance for Vaccines and Immunisation”
“La guerra è la continuazione della pandemia con altri mezzi” (cit.) [Omissis…]
Fonte: Maurizio Blondet- 20 Giugno 2024