Nell’ultimo anno è letteralmente scoppiata la febbre del Metaverso: tutti ne parlano, tutti lo vogliono. Facebook, in particolare, sta spingendo il suo progetto di Metaverse, la “piattaforma informatica del futuro” per la cui creazione ha intenzione di assumere 10mila dipendenti in Europa.
Ma la società di Mark Zuckerberg, che intanto ha cambiato nome in Meta Platforms Inc. (abbreviato Meta) come parte del disegno, non è l’unica compagnia tech che sta esplorando le potenzialità del metaverso. Anche Epic Games con Fortnite, Microsoft con HoloLens, il produttore di chip Nvidia, la piattaforma di giochi online Roblox stanno delineando la propria visione di metaverso, e tanti altri brand di fama mondiale sono pronti a guadagnare nel metaverso.
Insomma, è un buon momento per chiedersi: cos’è il metaverso, esattamente? Come ci si entra e come funziona? Proviamo a spiegarlo in modo semplice qui di seguito.
Cos’è il metaverso
Un’espansione virtuale del mondo reale, dove viviamo e interagiamo attraverso un avatar e tramite dispositivi tecnologici e indossabili, come smart glasses, caschi e visori di realtà virtuale, guanti e tute tattili. Un mondo digitale dove la realtà virtuale è profondamente connessa al web e in cui le persone possono vivere una vita parallela a quella del mondo reale. Ecco cos’è il metaverso.
Il termine metaverso è una “parola macedonia” formata da meta, che deriva dal greco e significa “oltre”, e universo. Il termine è stato coniato dallo scrittore di fantascienza cyberpunk Neal Stephenson nel suo romanzo del 1992 Snow Crash, dove il metaverso è descritto come un mondo virtuale a cui le persone si collegano tramite dispositivi tecnologici di realtà aumentata e vi possono realizzare in 3D tutto ciò che vogliono: negozi, uffici, locali dove tutti si possono incontrare e interagire.
Il metaverso di Facebook è una sorta di “Internet portato in vita”, o almeno reso in 3D. Zuckerberg lo ha descritto come un ambiente virtuale in cui è possibile entrare invece di limitarsi a guardarlo su uno schermo.
Ma non cadiamo nell’errore di pensare che metaverso e realtà virtuale siano la stessa cosa. Per capirci, il metaverso è la realtà virtuale proiettata nella rete e condivisa da tantissime persone allo stesso tempo. Nel metaverso si può assumere la propria identità o una nuova identità digitale, entrare in contatto con altre persone e cose, e svolgere attività sociali. Vivere una seconda vita parallela, come in un enorme videogame.
Oggi il metaverso è rappresentato da piattaforme su cui le persone possono accedere semplicemente con un computer e una connessione a internet. Per utilizzare la maggior parte di queste piattaforme, interagire e compiere azioni, però, bisogna avere un portafoglio crittografico (crypto wallet) e della criptovaluta.
Per vivere l’esperienza completa del metaverso un PC o uno smartphone non sono sufficienti: la potenza di elaborazione potrebbe essere troppo limitata per gestire interi universi con milioni di utenti che lo popolano. Ecco perché l’accesso al metaverso di Facebook, per citarne uno, richiede strumenti particolari come caschetti o occhiali per la realtà aumentata.
Cosa si può fare nel metaverso
I metaversi possono creare i propri token (monete virtuali o NFT), la propria governance e la propria economia. Il metaverso può ampliare le possibilità della tecnologia nel ridurre i limiti del tempo e dello spazio. Immaginiamo, ad esempio, di aver visto un annuncio di una casa in vendita e volerla visitare, ma è in un’altra città o addirittura paese e non riusciamo a essere lì in tempi brevi. Bene, il nostro avatar può incontrare l’avatar dell’agente immobiliare nel metaverso e vedere la rappresentazione virtuale perfetta dell’appartamento, senza doverci muovere dal nostro ufficio o dal nostro divano.
È probabile che nel futuro le possibilità del metaverso saranno illimitate, ma ad oggi cosa si può fare? Piattaforme come The Sandbox e Decentraland offrono forse l’esempio migliore di come potrebbero funzionare il metaverso e un’economia basata su criptovalute, NFT e blockchain.
Pensiamo anche a giochi come Minecraft, Roblox e Second Life, che sono la rappresentazione oggi più vicina al concetto di metaverso grazie alla loro economia guidata dai creatori e al vasto mondo sandbox.
Le persone possono vivere nel gioco, acquistare beni e terreni virtuali, costruire case, guadagnare monete e partecipare a eventi. Decentraland ospita addirittura festival musicali e concerti.
I film per capire cos’è il metaverso
Quello del metaverso era solo un concetto astratto da romanzo sci-fi o da film hollywoodiano finché l’industria del gaming e della tecnologia non gli hanno dato linfa vitale. In ogni caso, come spesso e volentieri accade, è il cinema a venirci incontro per capire meglio il metaverso.
L’esempio più celebre forse è Matrix, dove l’umanità è inconsapevolmente intrappolata all’interno di una realtà simulata, Matrix appunto, che le macchine intelligenti hanno creato per distrarre gli umani mentre usano i loro corpi come fonte di energia. Ma pensiamo anche a Minority Report e Avatar.
Fonte: estratto da un articolo di Giulia Adonopoulos – 7 Aprile 2022